ITALIA
Da 40 anni in prima linea
Palermo, Helg: la storia del paladino della legalità arrestato per tangenti
Con lui, da componente della giunta camerale, nel 2005 la Camera di commercio di Palermo fu la prima in Italia ad aprire uno sportello per la legalità
Dalla lotta al racket delle estorsioni, dunque, il presidente della Camera di Commercio di Palermo è passato al carcere. Fatti che annullano in un secondo quarant'anni di lavoro in prima linea nelle battaglie per la categoria, di arringhe sulla legalità. Fatti che spingono anche ad una riflessione, sottolinea il vice presidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava: "su cosa sia diventato oggi il fronte antimafia in Italia e su come abbia prodotto e protetto troppe carriere e troppi spazi di impunità".
Nel 2008 sospende un commerciante perchè il nome compare nel libro di un boss
Da ben 18 anni Helg è a capo della Confcommercio di Palermo, associazione diventata quasi un feudo dell'imprenditore, abile nel tessere rapporti con la politica: proprio dall'associazione, era il 2008, aveva sospeso un commerciante perché il suo nome era comparso in un 'libro-mastro' trovato al boss Salvatore Lo Piccolo, mentre in un'altra inchiesta di mafia, dieci anni prima, lo stesso Helg fu tirato in ballo da alcuni pentiti come uno degli imprenditori che pagava il pizzo, ma quelle accuse poi non furono provate.
Da 9 anni alla guida della Camera di Commercio
Da nove anni consecutivi Helg guida anche la Camera di commercio del capoluogo siciliano, riuscendo ad avere sempre la meglio sui suoi competitori, in particolare su Confindustria, grazie alle sue qualità relazionali. Ruolo che gli ha consentito di sedere nel board della Gesap, la società di gestione dell'aeroporto Falcone Borsellino. Da imprenditore ha alle spalle una lunga attività nel campo degli articoli da regalo, l'impresa però è fallita qualche anno fa.
Nel 2005 Camera di commercio apre lo sportello della legalità
Con lui, da componente della giunta camerale, nel 2005 la Camera di commercio di Palermo fu la prima in Italia ad aprire uno sportello per la legalità, per assistere gli imprenditori che denunciano usura e richieste di pizzo. Proprio la lotta al racket è stato il suo impegno negli ultimi anni, Helg è stato tra coloro i quali, con un comunicato stampa, nei giorni scorsi aveva espresso solidarietà ad Antonello Montante, il leader di Confindustria in Sicilia e paladino della lotta al pizzo, indagato per frequentazioni mafiose dalla Procura di Caltanissetta.
Fava: "Riflettere su antimafia oggi"
E proprio su queste vicende invita a riflettere il vice presidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava: "L'arresto di Roberto Helg impone una domanda urgente e rigorosa su cosa sia diventato oggi il fronte antimafia in Italia e su come abbia prodotto e protetto troppe carriere e troppi spazi di impunità". Anche il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ricorda un intervento "particolarmente appassionato" di Roberto Helg su questi temi. "Fermo restando la presunzione di innocenza è evidente - aggiunge Cantone - come in questo mondo ci sia tanta ipocrisia e questa fa molti più danni, ulteriori danni rispetto alla stessa corruzione".