ITALIA
Roma
Papa: il cimitero è triste, ma ci portiamo i fiori
Primo Papa a celebrare messa dei defunti al Flaminio-Prima Porta
E' la prima volta che Bergoglio si reca al cimitero Flaminio, scegliendo, invece che il monumentale Verano, un luogo lontano dal centro, emblematico e popolare, che accoglie oltre tre milioni di defunti.
A concelebrare la funzione con lui, nel piazzale antistante l'ossario, questo pomeriggio c'erano il cardinale vicario Agostino Vallini, l'arcivescovo Filippo Iannone (vicegerente della diocesi di Roma), monsignor Guerino Di Tora ( vescovo ausiliare per il settore nord della diocesi) e padre Zbigniew Golebiewski, parroco dei 'Santi Urbano e Lorenzo' a Prima Porta.
Ad assistere tra le prime file c'erano la sindaca di Roma, Virginia Raggi, l'assessore all'ambiente della Capitale, Paola Muraro. E tra i fedeli un gruppo di pellegrini cinesi in viaggio in Europa e invitati a partecipare dalla Santa Sede stessa.
"La commemorazione dei defunti ha questo doppio senso, di tristezza, il cimitero è triste, ci ricorda i nostri che se ne sono andati, ci ricorda anche il futuro, la morte - ha detto durante l'omelia - e la speranza: in questa tristezza noi portiamo dei fiori, come un segno di speranza. Anche, posso dire, di festa. E la tristezza si mischia con la speranza".
Quindi ha chiesto di tornare a casa con la "doppia memoria": quella del "passato", "dei nostri che se ne sono andati", e la memoria del futuro, "del cammino che faremo con la certezza, la sicurezza, quella certezza uscita dalle labbra di Gesù: 'Io lo resusciterò nell'ultimo giorno'". Dopo la messa, rientrato in Vaticano, il Papa si è recato nelle Grotte della Basilica Vaticana per un momento di preghiera in privato, in suffragio dei Pontefici che sono sepolti lì e di tutti i defunti.