POLITICA
Riforme
La legge elettorale va avanti, ma emerge una nuova maggioranza
Al Senato momenti di tensione. Il Pd fortemente diviso, 22 bersaniani dicono no all'Italicum. Forza Italia garantisce l'approvazione
Il "no" dei 22 bersaniani
Successivamente lo scenario si è ripetuto al momento di votare l'emendamento Esposito: i sì sono stati 175, ma anche qui sono stati determinanti i consensi di Fi: visto il "no" di 22 bersaniani, cui si sono aggiunti altri sei senatori del Pd che non hanno partecipato allo scrutinio, i voti complessivi della maggioranza si sono fermati a 132, inferiori ai 145 necessari. Giorgio Tonini, vicecapogruppo Pd in Senato, ha sdrammatizzato dicendo che è un fatto normale che una riforma raccolga voti anche oltre la maggioranza: resta il fatto che, senza i voti di Fi, il testo voluto da maggioranza e governo non sarebbe passato. Non a caso Forza Italia ha rimarcato il proprio apporto decisivo, mentre la Lega e le altre opposizioni hanno tuonato contro la nascita della "nuova maggioranza di governo". Tra i senatori del Pd i nervi sono tesissimi, anche sul piano umano.
Tensione alle stelle nel Pd
Il fastidio verso i bersaniani ha spinto alcuni a chiedere al capogruppo Luigi Zanda di prendere provvedimenti nei confronti dei dissidenti. Ma Zanda ripete che lavorerà "fino all'ultimo secondo per l'unità del gruppo e del partito". Qualcuno dei dissidenti ha annunciato che martedì prossimo, al momento del voto finale, voterà a favore dell'Italicum, ma probabilmente una ventina di "irriducibili" rimarranno. Tra i senatori della minoranza prevale l'irritazione: l'emendamento Gotor doveva servire a indebolire il patto del Nazareno e invece esso è servito a Renzi per convincere Berlusconi a far votare l'emendamento Esposito, con l'attribuzione del premio alla lista anziché alla coalizione. Insomma, l'effetto finale è stato il rafforzamento del Patto Renzi-Cav. Proprio questo aspetto è sottolineato da chi, come Zanda, tenta di convincere i dissidenti a non rendere i voti di Fi determinanti martedì prossimo nella votazione finale.
I dubbi per il Colle
Altrimenti, è l'argomento usato, anche per le elezioni del Presidente della Repubblica la maggioranza potrebbe ignorare il contributo di voti della sinistra Pd.