POLITICA
Intervista a 'La Repubblica'
Ex sindaco di Milano Pisapia: pronto a unire la sinistra fuori dal Pd, Renzi dialoghi con noi
"E' del tutto evidente che ci sono alcuni punti dell'Italicum su cui la Corte costituzionale indirettamente si è già pronunciata, evanno modificati", dice Pisapia. "E poi - continua - non si può andare a votare con due leggi elettorali diverse per Camera e Senato, che quasi sempre producono due maggioranze diverse. Io credo che il Paese abbia bisogno di una legge elettorale che sia più democratica e permetta agli elettori di scegliere i propri parlamentari, con un premio di maggioranza che garantisca la governabilità senza essere eccessivo come è nell'Italicum. E non c'è dubbio che l'unico modo per superare il problema sia quello di assegnare il premio di maggioranza non al singolo partito ma alla coalizione vincente ".
Quanto al risultato del referendum e alle percentuali del voto "il 40 per cento del Sì contiene voti di centro-destra che certo non sarebbero disponibili per un'alleanza di centro-sinistra. Mentre nel 60 per cento del No ci sono tanti voti di elettori di sinistra che invocano l'unita' del centrosinistra, e sono pronti a votare una coalizione che abbia questo segno".
"Questo è il momento della verità. I cittadini - aggiunge il sindaco di Milano - vogliono che ci sia un Parlamento che garantisca la governabilità, dove le mediazioni avvengano tra forze politiche che si riconoscono negli stessi valori e negli stessi principi. Oggi non è così, perché siamo in uno stato di necessità e non c'è una maggioranza alternativa a questa. Però le elezioni sarebbero, per il Pd, il momento decisivo per le sue scelte. Renzi dovrebbe scegliere se guardare a un'alleanza a sinistra, formando un centrosinistra, o un'alleanza con il Nuovo Centro Destra che trasformerebbe il Pd in un partito geneticamente modificato. Il popolo del Pd, io lo conosco bene, non accetterebbe mai la seconda soluzione".
"Quindi serve un'alleanza aperta, diamole un nome: Campo Progressista, che riunisca le forze di sinistra in grado di assumersi una responsabilità di governo. Non per motivi di potere - prosegue Pisapia - ma per fare le cose di sinistra. Intendiamoci: anche questo governo ha fatto cose di sinistra, penso alle unioni civili, ma ha dovuto fare anche altre cose che nascevano dalla necessità di arrivare a un compromesso con un partito di centro-destra. Questo non va più bene".
Quanto ai progetti futuri per il nuovo soggetto "a Milano ho partecipato a due iniziative intitolate 'Dopo il 4 c'è il 5', pensando proprio al dopo-referendum. E naturalmente il tema era questo. Ecco, lì ho visto che ci sono gli spazi per questo progetto. E in questi mesi, girando l'Italia, partecipando a tante iniziative, mi sono accorto che il popolo di sinistra non aspetta altro". Un nuovo progetto politico "mettendo dei paletti ben precisi: nessuna alleanza con le forze di centro-destra o con quelle persone che non hanno la credibilità o l'affidabilità necessarie, anche se i loro voti oggi sono diventati indispensabili in Parlamento". Alle ultime amministrative, dice Pisapia, "in tantissimi Comuni grandi e piccoli sono nate delle liste di sinistra che si sono rivelate determinanti per la vittoria del centrosinistra. Gran parte di queste sono diventate associazioni culturali. E' necessario riunirle, metterle in rete, ragionare insieme".
"A Milano abbiamo già fatto due iniziative. Il 18 dicembre a Roma si incontrerà tutta quella parte della sinistra che ritiene che il Partito democratico non possa che essere suo alleato, e voglia collaborare lealmente in un'ottica di centrosinistra assumendosi le sue responsabilità. Il giorno dopo ci vedremo a Bologna, dove sarà presente anche il sindaco di Bologna, Merola, e Gianni Cuperlo, che sono del Pd, ma anche io e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che non siamo del Pd. Chiaramente sarà fondamentale vedere cosa deciderà la Direzione del Pd. Ma questo è il momento della scelta".
"Noi ci rivolgiamo - aggiunge ancora il sindaco di Milano - alle forze organizzate a livello locale. Poi l'appuntamento di Roma è organizzato da una parte della sinistra che viene da Sel e da Sinistra Italiana. Non verranno quelli che ritengono il Pd un partito geneticamente modificato e non ritengono possibile nessuna alleanza. Io rispetto la loro posizione, ma noi vogliamo dare voce alla grande richiesta di unità del centrosinistra che ho sentito girando per l'Italia. E riuscire a parlare ai tanti disillusi che non sono più andati a votare, o hanno votato turandosi il naso. Dobbiamo restituire l'entusiasmo di fare politica agli italiani di sinistra che l'hanno perso".