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POLITICA

Fase 2. Le reazioni: tra dubbi, perplessità e qualche sostegno

La perplessità degli enti locali su scuola e trasporto e autocertificazioni, i distinguo dei renziani, la radicale contrarietà dell'opposizione. La fase 2 annunciata da Conte ha il sostegno convinto dei 5 Stelle, di Leu e buona parte del PD
 

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Il dilemma a cui è stato chiamato Conte è se dare massima priorità alla crisi sanitaria, come è accaduto per la fase 1, o guardare con maggiore attenzione al dossier economico, non meno preoccupante. Il premier ha scelto la linea della prudenza e della gradualità.

Una scelta che lascia molti insoddisfatti: tornare al lavoro, ma senza riaprire le scuole rene complicato per le famiglie gestire i figli se non ricorrendo al babysitteraggio. Altri milioni di persone che tornano nei luoghi di lavoro hanno bisogno i trasporti pubblico, ma dal governo non sono state date le linee guida sui criteri di sicurezza per trasporto locale e le risorse per incrementarlo, come ha sottolineato il presidente dell'Anci Antonio Decaro. 

La linea della prudenza è stata sostenuta in primo luogo da Pd e Leu e quella che punta a riaperture più massicce dai renziani. All'interno della maggioranza Iv non nasconde la sua "netta insoddisfazione" per l'eccessiva prudenza degli alleati, definendo "incomprensibile" la scelta di non permettere le messe e promettendo battaglia sulla riapertura dei "centri estivi".

Il Dpcm ha recepito molte richieste delle Regioni ha detto il governatore emiliano Stefano Bonaccini, ma ora serve una road map che consenta alle economie dei territori di pianificare logistica e interventi necessari per la ripartenza. Per questo abbiamo avanzato al Governo la richiesta di un confronto, a partire da domani, sulle fasi successive".

 "Alcune cose, a partire dall'ennesima autocertificazione, non ci convincono ma rimaniamo attenti e collaborativi" - è quanto scrive il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana - "ci sono nodi da sciogliere: chi si prenderà cura dei figli dei lavoratori? Quando e come arriveranno i sostegni economici? Il governo come pensa di tutelare le famiglie? Sono domande ancora aperte che esigono risposte certe perché riaprire è urgente. Dobbiamo farlo bene, presto e in sicurezza", conclude Fontana.

"Mezz'ora di discorso di Conte fumoso e retorico. Nonostante le innumerevoli task force. Il succo è che ancora una volta è tutto sulle spalle dei cittadini, siano essi imprenditori, lavoratori o genitori. Non una parola su tracciamento, tamponi, analisi sierologiche, scuola. Quello che manca è una vera fase2 nella qualità dell'azione pubblica". Lo ha scritto Carlo Calenda, europarlamentare e leader di Azione.

Un impotante sostegno all linea della grande prudenza arriva dal capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi: "La decisione assunta dal governo di avviare la Fase 2, a partite dal 4 maggio, in modo graduale è assolutamente condivisibile. La massima prudenza è e sarà ancora indispensabile, perché da questa emergenza non siamo ancora usciti e non possiamo abbassare la guardia". Lo scrive in una nota il 

All'interno del Pd le poizioni sono, come spesso accade, molto sfumate se il ministro degli affari regonali Boccia è tato il più coninto otenitor della linea Conte, il capogruppo del partito al Senato Andrea Marcucci ottolinea che: "Le chiusure di ristoranti e bar possono creare condizioni di non riapertura. C'è il rischio che si disperda un patrimonio nazionale enorme e non più ricreabile. Ci vuole una riflessione più profonda. Ovunque si possa mantenere distanziamento sociale dobbiamo cercare di riaprire". 

"Delusione e sconcerto" viene espressa dalla Lega di Matteo Salvini sulla Fase due presentata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "Governo ci vogliamo fidare degli italiani? Basta autocertificazioni", aggiunge ancora. "Ripartire, riuscire, tornare a lavorare e a sperare. Stasera ci aspettavamo di più e di meglio: date, sicurezze e garanzie. E invece solo accenni vari e altre settimane con negozi e strade chiuse. Come Lega dal primo maggio presenteremo un nostro piano per la ricostruzione nazionale", ha aggiunto Salvini". 

Dello stesso tenore le dichiarazioni del vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani: "Regna sovrana la confusione a Palazzo Chigi sulla ripartenza il 4 maggio. Non sarebbe stato più utile avere nelle Task force meno professori e più imprenditori?"
 
"Un'altra lunga e confusa conferenza stampa di Conte per dirci che, in sostanza, la fase due è quasi identica alla fase uno". Lo dichiara il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che aggiunge: "Agli italiani che mi stanno scrivendo per capirci qualcosa di più devo confessare che non ne so nulla. Conte decide evidentemente da solo della vita  e della libertà di ciascuno di noi".
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