ITALIA
Recovery fund. Al governo la gestione dei fondi
Conte vuole la gestione del Recovery fund in mano ad un comitato interministeriale allargato agli enti locali. Molti dubbi nelle opposizioni che vorrebbero una bicamerale. Amendola (Pd): non sono incompatibili
Opposizioni e pezzi importanti della maggioranza non ci stanno e vorrebbero un coinvolgimento diretto del parlamento. Le proposte si sbizzarriscono: da una commissione bicamerale paritaria tra maggioranza e opposizione ad una commissione nonocamerale ancorata ora al senato ora alla Camera ad altre formazioni ancora. Conte ha assicurato che di voler lasciare alle Camere il potere di indirizzo e controllo, in nessun caso quello di gestione dei fondi europei.
Un nodo, è la convinzione che serpeggia nella maggioranza, che il governo dovrà risolvere prima del parlamento. "Ci siederemo e valuteremo nell'interesse nazionale. Sarà una valutazione pragmatica", spiega il titolare degli Affari Europei Enzo Amendola.
Proprio Amendola (Pd) nel Ciae ha di fatto il ruolo del vice di Conte. Ma la scelta del comitato accontenta un po' tutti. Luigi Di Maio e Roberto Gualtieri vi siedono di diritto, così come i ministri di volta in volta "competenti". E vi hanno accesso anche regioni, comuni e province. Un ruolo decisivo, poi, lo avrà il comitato tecnico di valutazione, composto da uno-due membri tecnici per ciascun ministero.
Sarà questa la parte "tecnica" della task force. Il Ciae non preclude quindi l'istituzione della commissione bicamerale sulla quale c'è una piena convergenza tra Pd e Fi. "Decide il parlamento", sostiene Amendola assicurando che sul recovery verranno coinvolte camere e opposizioni. Ciae e bicamerale avranno tempistiche diverse. Il comitato è pronto a riunirsi già nei prossimi giorni. La bicamerale non sarà operativa, eventualmente, prima di settembre ed inevitabilmente risentirà di tutti gli inciampi dovuti alle tensioni nella maggioranza, alla campagna elettorale prima e ai risultati delle regionali poi.