La ripresa
Il premier Draghi illustra alla Camera il Recovery plan
Oggi le comunicazioni del premier, domani il voto sulle risoluzioni. Poi toccherà al Senato. Il testo dovrà essere inviato entro il 30 aprile a Bruxelles per l’approvazione
"Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, trasmesso ieri dal governo al Parlamento, può essere consultato da tutti sulla homepage del sito della Camera dei deputati. Su questo, a partire dalle ore 16, il presidente del Consiglio Mario Draghi renderà comunicazioni in Aula. L'ordine del giorno prevede, dopo il suo intervento, la discussione generale a cui prenderanno parte rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari. Domattina i lavori riprenderanno alle 11 con la presentazione delle risoluzioni, la replica del presidente Draghi, a cui seguiranno le dichiarazioni di voto dei gruppi e i voti finali. Con questo passaggio il Parlamento svolgerà un ruolo di indirizzo nei confronti dell'esecutivo". Così sulla sua pagina facebook il presidente della Camera, Roberto Fico.
Il premier illustra oggi alla Camera (domani in Senato, Palazzo Madama ha ricevuto il testo oggi) il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) meglio conosciuto come Recovery Plan. Sono 37 gli iscritti a parlare dopo l'illustrazione di Draghi. In tutto quasi 4 ore di dibattito, oltre l'intervento del presidente del Consiglio.
Il piano, approvato sabato scorso dal Consiglio dei Ministri, è stato definito “epocale”. Il provvedimento dovrà essere inviato entro il 30 aprile a Bruxelles per l’approvazione. Ma il documento che illustra le azioni di governo previste, insieme alla ripartizione economica dei fondi, era stato già inviato informalmente agli uffici UE per un allineamento dei paletti e degli obiettivi previsti dall’erogazione dei fondi.
L’opposizione con Fratelli d’Italia, ma anche con diversi malumori da parte della maggioranza, ha criticato il poco tempo a disposizione per poter valutare con pienezza il documento che in queste ore stanno esaminando i parlamentari prima del dibattito di domani 27 aprile che precederà il voto. Il provvedimento si voterà comunque, ma i ritardi con cui arriva in aula ha irritato profondamente molti dei parlamentari.
I punti controversi del piano sono quelli che già alla vigilia del via libera al Recovery ha fatto registrare momenti di tensione: M5s e Forza Italia, sul piede di guerra per la proroga al 2023 del Superbonus, alla fine incassata dietro garanzie ma sopratutto i nodi per alcune riforme legati a fisco e concorrenza. "Il Piano prevede un ambizioso programma di riforme", aveva detto l’esecutivo al termine del Consiglio dei ministri di sabato scorso. In particolare, il Recovery "avrà un impatto significativo sulla crescita economica e della produttività". Il governo prevede infatti che nel 2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali. La governance del Piano prevede una responsabilità diretta dei ministeri e delle amministrazioni locali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati, e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse. È previsto un ruolo significativo degli enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro. Il Ministero dell’economia e delle finanze dovrà monitorare e controllare il progresso nell’attuazione di riforme e investimenti. Il testo del Piano, 337 pagine, è visibile sul sito di Montecitorio.
"Si tratta di un intervento epocale,che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell'economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale. Il Piano ha come principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e contribuisce in modo sostanziale a favorire l'inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali". E' quanto si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
"Il Piano prevede inoltre un investimento significativo sui giovani e le donne.Una nuova strategia di politiche per l'infanzia è cruciale per invertire il declino di fecondità e natalità. I giovani beneficiano dei progetti nei campi dell'istruzione e della ricerca, del ricambio generazionale nella pubblica amministrazione e del rafforzamento del Servizio civile universale" si legge ancora nel comunicato stampa di Palazzo Chigi. "Per i ragazzi e le ragazze, sono stanziati fondi per l'estensione del tempo pieno scolastico e per il potenziamento delle infrastrutture sportive a scuola.In particolare, è promossa l'attività motoria nella scuola primaria, anche in funzione di contrasto alla dispersione scolastica. Per quanto riguarda le donne, il Piano prevede misure di sostegno all'imprenditoria femminile e investimenti nelle competenze tecnico-scientifiche delle studentesse.Inoltre, l'ampliamento dell'offerta di asili, il potenziamento della scuola per l'infanzia e il miglioramento dell'assistenza ad anziani e disabili aiuteranno indirettamente le donne, che spesso devono sostenere la maggior parte del carico assistenziale delle famiglie.Per perseguire le finalità relative alle pari opportunità -generazionali e di genere - il Governo intende inserire per le imprese che parteciperanno ai progetti finanziati dal Next generation Eu previsioni dirette a condizionare l'esecuzione dei progetti all'assunzione di giovani e donne", spiega Palazzo Chigi, aggiungendo: "I criteri sono definiti tenendo conto dell'oggetto del contratto, della tipologia e della natura del singolo progetto".
Impatto Pnrr a 2026 è di 16 punti Pil, 24 al Sud
"Il Pnrr contribuisce a ridurre il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese.L'impatto complessivo del Pnrr sul Pil nazionale fino al 2026 è stimato in circa 16 punti percentuali. Per il sud, l'impatto previsto è di circa 24 punti percentuali".
Mef monitora progresso Pnrr e si raccorda con Ue
"La governance del Piano prevede una responsabilità diretta dei ministeri e delle amministrazioni locali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati, e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse.È previsto un ruolo significativo degli enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro. Il Ministero dell'economia e delle finanze monitora e controlla il progresso nell'attuazione di riforme e investimenti e funge da unico punto di contatto con la Commissione Europea".
A digitale, innovazione e cultura 49,2 miliardi
La prima missione, "Digitalizzazione,Innovazione, Competitività, Cultura", stanzia complessivamente 49,2 miliardi - di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo. Gli obiettivi della missione sono "promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l'innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l'Italia, turismo e cultura". Gli investimenti previsti nel piano assicurano la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese. In particolare, portano la connettività a 1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9.000 edifici scolastici che ancora ne sono privi, e assicurano connettività adeguata ai 12.000 punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale.Viene avviato anche un Piano Italia 5G per il potenziamento della connettività mobile in aree a fallimento di mercato. Il Piano prevede incentivi per l'adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, e rafforzale infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, ad esempio facilitando la migrazione al cloud. Per turismo e cultura, sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive.
Target 65% plastica riciclata e -15% spreco acqua
La missione "Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica", stanzia complessivamente 68,6 miliardi -di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo. Il Piano prevede "investimenti e riforme per l'economia circolare e la gestione dei rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65 per cento di riciclo dei rifiuti plastici e il 100 per cento di recupero nel settore tessile". Sul fronte delle "infrastrutture idriche, con l'obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l'acqua potabile del 15 per cento".
Gli obiettivi della missione, spiega Palazzo Chigi, "sono migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva". Oltre a "investimenti e riforme per l'economia circolare e la gestione dei rifiuti", il Piano stanzia risorse per il rinnovo del trasporto pubblico locale,con l'acquisto di bus a bassa emissione, e per il rinnovo diparte della flotta di treni per il trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa. Sono previsti corposi incentivi fiscali per incrementare l'efficienza energetica di edifici privati e pubblici. Le misure consentono la ristrutturazione di circa 50.000 edifici l'anno. Il Governo prevede importanti investimenti nelle fonti di energia rinnovabile e semplifica le procedure di autorizzazione nel settore. Si sostiene la filiera dell'idrogeno, e in particolare la ricerca di frontiera, la sua produzione e l'uso locale nell'industria e nel trasporto. Il Piano investe poi nelle infrastrutture idriche, con l'obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l'acqua potabile del 15 per cento e nella riduzione del dissesto idrogeologico.
A mobilità sostenibile in tutto 31,4 miliardi
La terza missione, "Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile", stanzia complessivamente 31,4 miliardi - di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo. Nel comunicato si precisa che "il suo obiettivo primario è lo sviluppo razionale di un'infrastruttura di trasporto moderna,sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese". Il Piano prevede "un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità. A regime, vengono consentiti significativi miglioramenti nei tempi di percorrenza,soprattutto nel centro-sud. Ad esempio, si risparmierà 1 ora e 30 minuti sulla tratta Napoli-Bari, 1 ora e 20 minuti sulla tratta Roma-Pescara, e 1 ora sulla tratta Palermo-Catania. Il Governo investe inoltre nella modernizzazione e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica".
31,9 miliardi per Istruzione e Ricerca
"La quarta missione del Pnrr,"Istruzione e Ricerca", stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro - di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo. Il suo obiettivo è rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico" spiega Palazzo Chigi. "Il Piano investe negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l'infanzia. Crea 152.000 posti per i bambini fino a 3 anni e 76.000 per i bambini tra i 3 e i 6 anni. Il Governo investe nel risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l'obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2.400.000 metri quadri. Inoltre, si prevede una riforma dell'orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, ad esempio con l'aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3.000 unità. Si sviluppa l'istruzione professionalizzante e si rafforza la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico".
22,4 miliardi in Inclusione, focus su donne
"La quinta missione del Pnrr, "Inclusione e Coesione", "stanzia complessivamente 22,4 miliardi- di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo. Il suo obiettivo è facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l'inclusione sociale. Il Governo investe nello sviluppo dei centri per l'impiego e nell'imprenditorialità femminile, con la creazione di un nuovo Fondo Impresa Donna." E' quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi sul Pnrr. "Si rafforzano i servizi sociali e gli interventi per le vulnerabilità, ad esempio con interventi dei Comuni per favorire una vita autonoma alle persone con disabilità.Sono previsti investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali e interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane", si spiega.
18,5 miliardi su Sanità, più digitale ed equità
"La sesta missione del Pnrr, "Salute",stanzia complessivamente 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo. Il suo obiettivo è rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure". Lo spiega Palazzo Chigi. "Il Piano investe nell'assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità. Si potenzia l'assistenza domiciliare per raggiungere il 10 per cento della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l'assistenza remota, con l'attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali. Il Governo investe nell'aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzature per diagnosi e cura, con l'acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e nelle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico. Il Piano rafforza l'infrastruttura tecnologica per la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico", si spiega.
Giustizia, Palazzo Chigi interviene su durata processi
"La riforma della giustizia interviene sull'eccessiva durata dei processi e intende ridurre il forte peso degli arretrati giudiziari. Il Piano prevede assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di casi pendenti e rafforza l'Ufficio del Processo. Sono previsti interventi di revisione del quadro normativo e procedurale, ad esempio un aumento del ricorso a procedure di mediazione e interventi di semplificazione sui diversi gradi del processo".
A enti territorio investimenti per 87 miliardi
"È previsto un ruolo significativo degli enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro".
Oltre 6 miliardi su cultura, focus su turismo
"Le principali linee di azione delineate nell'ambito del PNRR concernenti la Cultura sono incluse nella terza componente della Missione 1, che è interamente dedicata a Turismo e Cultura 4.0, due dei settori più colpiti dalla pandemia. Con 6,675 miliardi di euro si mira ad incrementare il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture, materiali e immateriali". E' quanto si apprende da fonti di governo.
"Gli investimenti previsti per la Cultura ammontano nel complesso a 4,275 miliardi di euro a cui si sommano nel Fondo Complementare 14 investimenti del Piano Strategico Grandi attrattori culturali, per 1,460 miliardi di euro, finalizzati al finanziamento di interventi di tutela,valorizzazione e promozione culturale", spiegano le stesse fonti.
Riforma per fisco equo e certo, in rispetto conti
La "possibile revisione dell'Irpef "dovrà preservare non solo la "progressività", ma anche "l'equilibrio dei conti pubblici" si legge nella versione definitiva del Recovery plan che conferma l'impegno a presentare un disegno di legge delega entro il 31 luglio 2021, sulla base anche del lavoro in corso in Parlamento, che avrà come "obiettivo principale la definizione di un sistema certo ed equo". Per arrivare al taglio dell'Irpef bisogna "proseguire con determinazione" nel contrasto all'evasione fiscale anche attraverso un potenziamento dell'Agenzia delle entrate, per la quale sono previste "2000" assunzioni aggiuntive.
La riforma fiscale è indicata tra le azioni "chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese. In questo ambito, si legge nel documento, "pesano i numerosi interventi operati negli anni e dettati dall'urgenza del momento" che hanno prodotto "una sempre più marcata frammentazione" e un sistema "complesso che ha rappresentato, nel tempo, un freno per gli investimenti, anche dall'estero". Per questo serve un "intervento complessivo" e la realizzazione di un "testo unico" da fare confluire "in un unico Codice tributario. Inoltre, è necessario "che le nuove regole abbiano stabilità nel tempo".
Quanto all'Irpef va perseguito "il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo e di ridurre gradualmente il carico fiscale", incentivando in questo modo "la tax compliance" e sostenendo "la partecipazione al lavoro delle donne e dei giovani". Per realizzare "in tempi certi la riforma definendone i decreti attuativi il Governo,dopo l'approvazione della legge di delega- si legge ancora -istituirà una Commissione di esperti".
"Il perseguimento di questo ambizioso obiettivo richiede di proseguire con determinazione l'azione di contrasto all'evasione fiscale. In questa prospettiva, l'Italia ha intenzione di intensificare l'attività di analisi dei dati a disposizione dell'Agenzia delle entrate che consenta di individuare preventivamente o tempestivamente posizioni da sottoporre ad accertamento fiscale.Pertanto, verranno realizzati e potenziati progetti di analisi avanzata dei dati per poter aggredire il tax gap attraverso applicazione di tecniche sempre più avanzate come intelligenza artificiale, machine learning, text mining, analisi delle relazioni. "Inoltre, si prevede di potenziare l'operatività dell'Agenzia delle Entrate nella parte relativa all'azione di contrasto all'evasione fiscale, attraverso nuove risorse umane" dopo le riduzioni e il blocco del turn over degli ultimi anni che ha portato "a un innalzamento dell'età media del personale a 55 anni". Per le nuove assunzioni - che si aggiungeranno alle 4.113 unità per cui già è stato bandito il concorso - si guarderà a "personale dotato di professionalità adeguate nell'analisi avanzata di dati (data scientists), nell'informatica, nel controllo fiscale sia dei fenomeni interni sia transnazionali, di esperti in fiscalità internazionale, di informatici, di ingegneri e di esperti in diritto ed economia.