POLITICA
Lavoro
Referendum. Si vota il 28 maggio su appalti e voucher
La data è stata fissata questa mattina dal Consiglio dei Ministri
Il Jobs act ricordiamo che ha innalzato il tetto massimo di reddito dei voucher, da 5mila a 7mila euro, e introdotto, da ottobre, la tracciabilità piena dello strumento. In esito al monitoraggio sulla nuova tracciabilità, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha dichiarato l'intenzione di un nuovo intervento: per ora sono allo studio diverse ipotesi, da una riduzione dei 7mila euro di soglia reddituale, a un accorciamento dei tempi di rimborso (oggi 12 mesi), sempre in chiave anti-abusi. Servirà comunque un confronto con le parti sociali. E proprio la Cgil, dopo l'ammissibilità del quesito referendario deciso dalla Consulta, ha subito alzato il tiro, aspettandosi dall'esecutivo, non semplici limature, ma interventi sostanziali sullo strumento.
Discorso a parte merita il tema degli appalti. L'esecutivo sta ragionando se fare una modifica normativa, o lasciar cadere la questione, su cui saranno chiamati a esprimersi i cittadini. Eventuali modifiche normative comunque sui due temi dei quesiti referendari non avranno l'effetto immediato di stoppare la consultazione referendaria: nuove regole infatti dovranno prima passare al vaglio dell'Ufficio centrale per il referendum della Cassazione, chiamato a verificare se gli eventuali interventi proposti siano aderenti alle istanze dei quesiti referendari.