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POLITICA

Salvini: "Abbiamo sbagliato qualcosa"

Regionali. Zingaretti: "Governo più forte, ora colpo d'ala". Lezzi: "M5s rischia di scomparire"

Meloni: "La nostra è stata una battaglia a mani nude contro carri armati". Di Battista parla della "più grande sconfitta" dei grillini. E sulla leadership sottolinea: "Una crisi identitaria non si risolve cambiando Tizio con Caio o facendo  tornare Sempronio"

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La spallata da parte del centrodestra non c'è stata, il centrosinistra ha tenuto: la partita di questa tornata elettorale si è chiusa con un sostanziale pareggio tra le due coalizioni. Festeggia Nicola Zingaretti: il suo Pd ha confermato i governatori dem di Campania e Puglia e portato alla vittoria Giani in Toscana.

Zingaretti: ora serve un colpo d'ala
 "Mi permetto di dire che ora è tempo per tutta l'alleanza di un colpo d'ala", dice il segretario del Pd, parlando con i giornalisti a Firenze a un'iniziativa per festeggiare la vittoria di Eugenio Giani alla presidenza della Regione. Secondo Zingaretti è il tempo "di un grande progetto per la rinascita che ridia speranza a chi rischiava di perderla, a chi aspetta lavoro, a chi aspetta per la propria impresa di riprendere i propri fatturati, e questo è il minimo che possiamo fare per le ragazze e i ragazzi italiani che, come è stato detto, pagano molto di più di altri il costo della crisi e che devono vedere in noi coloro che finalmente hanno detto basta ai picconi e che riprendono a costruire l'Italia perché coi picconi non si va più avanti". In precedenza, Zingaretti aveva spiegato: "Il Partito Democratico torna ad essere il primo partito politico italiano, laddove si è  votato, con circa il 20 per cento del consenso. Si apre una nuova fase all'insegna della concretezza. Sicuramente oggi il governo è più forte e anche per questo deve essere sempre più attivo nel mantenere gli impegni e le promesse che ha fatto al Paese".

Acque agitate nel Movimento 5 stelle 
Per quanto riguarda l'asse governativo, tuttavia, il M5s ha ottenuto risultati sicuramente al di sotto delle previsioni. Risultati che inevitabilmente hanno innescato un dibattito  piuttosto aspro. C'è chi come il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede minimizza: "Il referendum è una svolta storica per la democrazia, attesa da quasi 40 anni, ed è un  risultato ottenuto grazie al Movimento. Quanto alle elezioni locali, abbiamo sempre ottenuto risultati inferiori rispetto alle politiche" sottolinea. E poi incalza: "A ogni modo, gli Stati  generali sono urgenti anche per questo: rilanciare al più presto l'azione sui territori". Alla precisa domanda su una possibile crisi d'identità del Movimento replica: "Avremmo dovuto organizzare le Regionali in maniera diversa e ribadisco l'importanza degli Stati generali anche per individuare il futuro percorso e i nuovi temi, sempre sulla base dei nostri valori fondanti".

Più critica la senatrice pentastellata Barbara Lezzi, intervistata dal 'Corriere della Sera': "Bisogna ammetterlo: è stato un disastro. Abbiamo perso ovunque. E tanto. Il 70% che ha  votato sì al referendum non ha votato per noi" sottolinea, la sconfitta riguarda solo il M5s che "non rischia la scissione, rischia di scomparire". A rincarare la dose arriva  Alessandro Di Battista che parla della "più grande sconfitta" dei grillini. E sulla leadership sottolinea: "Una crisi identitaria non si risolve cambiando Tizio con Caio o facendo tornare Sempronio". Che il Movimento sia finito lo sostiene invece Gianluigi Paragone, fondatore di No Europa per l'Italia – Italexit: "lo possono rianimare un pochino facendo da  tappezzeria al PD, ma è il M5S è finito perché non ha più nulla da dire. Se diventi sistema non puoi avere una seconda chance".

Rossi: "Convocare congresso ora che Zingaretti è più forte"
Alla luce dei buoni risultati, il governatore uscente della toscana, Enrico  Rossi dice dal suo profilo Facebook: "Un partito riformista per il cambiamento della società, ispirato agli ideali del socialismo e del   cattolicesimo democratico e sociale. Ora che  Zingaretti è più forte, sarebbe necessario convocare  un congresso per discutere del programma e del profilo politico culturale del partito, e della riforma  della sua organizzazione  per tornare a radicarsi nella società e rappresentare il mondo del lavoro i  ceti meno abbienti". 

Salvini: "Abbiamo sbagliato qualcosa"
Mea culpa invece da parte del leader della Lega, Matteo Salvini: "Abbiamo sbagliato qualcosa. Se gli elettori scelgono l'avversario, evidentemente la nostra offerta non è stata all'altezza sia in Puglia che in Campania. Questo ci serve da indicazione, perché l'anno prossimo si eleggono i nuovi sindaci, tutti uscenti Pd-M5S, come Roma, Torino, Milano" ha detto questa mattina durante un intervento tv. Ed ha aggiunto che per quanto riguarda la Lombardia, ''abbiamo guadagnato una decina di Comuni e siamo al ballottaggio a Lecco. Vorrei aggiungere che anche nella Bergamasca, con l'eccezione di Clusone, siamo andati molto bene: lo dico perché esiste una certa lettura secondo cui quelle zone sarebbero deluse dal centrodestra''. Salvini ha anche ricordato che sentirà gli 'alleati', il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi e il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni per tirare le fila. 

Meloni: "Volevamo superare i 5 Stelle e ci siamo riusciti. Governo non esce rafforzato"
"A me piace fare gioco di squadra e la squadra si vede quando le cose vanno male. Quel che più mi dispiace è che qualcuno stia al gioco di chi vuole dividerci". E' un j'accuse interno alla coalizione di centrodestra il primo commento politico di Meloni in un'intervista a 'La Stampa': "La nostra è stata una battaglia a mani nude contro carri armati. Rimane il fatto che la lista di Fdi insieme a quella di Fitto hanno fatto oltre il 20%. Mi fa piacere ricordare che all'estero si guarda in modo diverso a quello che è accaduto: l'apertura di The Guardian era che noi avevamo strappato una roccaforte storica alla sinistra. Fdi è il terzo partito in Italia. Volevamo superare i 5 stelle e ci siamo riusciti". 

E sul governo attacca: "Non credo che il governo esca rafforzato da queste regionali. Ci sono 15 Regioni guidate dal centrodestra contro 5 del centrosinistra. L'opposizione esprime il primo e il terzo partito. I 5 Stelle sono diventati una lista civetta del Pd, maggioranza in Parlamento, ma quasi inesistenti nel Paese. Conte li ha traditi indicando di votare i candidati del Pd e non quelli del Movimento. Tutto questo avra' conseguenze nella maggioranza, fibrillazioni continue: il governo non sarà in grado di spendere bene i 209 miliardi del Recovery Fund", conclude la leader di FdI. 

Bernini: "Emergenza Covid ha rafforzato molti Governatori"
"In queste elezioni regionali ha prevalso il 'fattore G' come Governatori che hanno fatto un vero e proprio colpo di mano. Non c'è dubbio che aver gestito come padri di famiglia o difensori civici il tema del Covid li ha favoriti". Lo ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, nel corso di 'Agorà'. "La gestione dell'emergenza sanitaria ha rafforzato moltissimo De Luca mentre Caldoro, che voglio ringraziare pubblicamente per il suo contributo, si è cimentato in una missione complicatissima" ha aggiunto Bernini.
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