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POLITICA

"Riforme per non restare ultimi in Europa"

Direzione Pd, Europee, Renzi: "E' derby tra rabbia e speranza"

"Il voto per le Europee non è un sondaggio sui ministri, ma è il tentativo per dire che per cambiare l'Europa dobbiamo stare concretamente in campo noi". Così, il premier Matteo Renzi alla direzione del Pd in vista delle elezioni del 25 maggio

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"Sta diventando un derby tra la rabbia e la speranza, tra chi scommette sul fallimento dell'Italia e chi dice che l'Italia ce la fa. Essere dentro il Pse, la delegazione più forte: questo è il nostro obiettivo e per questo il Pd scenderà nelle piazze senza timidezza". Il premier e segretario del Pd Matteo Renzi apre così la direzione del partito, in vista delle elezioni europee e amministrative del 25 maggio.  "L'Europa parte dalla scuola, non dal fondo salva banche", è così che il premier declina la propria idea di Unione Europea. Su questo solco, motiva i dirgenti del partito: "ll voto per le Europee non è un sondaggio sui ministri, ma è il tentativo per dire che per
cambiare l'Europa dobbiamo stare concretamente in campo noi". Poi, annuncia:
"Chiuderò la campagna elettorale nell'ultima settimana tra Firenze e Bari, i due capoluoghi in cui si vota e sarò in piazza".

"Grillo? Uno sciacallo"
Matteo Renzi riserva un affondo al leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo: "Noi dobbiamo essere quelli che vogliamo dare speranza all'Italia mentre in giro, qualsiasi cosa accada, c'è chi si butta con istinto felino per dire non c'è più nulla da credere, lo stato non c'è più. A Piombino Grillo è andato a fare lo sciacallo ma non si mettono i lavoratori contro i sindacati in una fabbrica in crisi".

"Riforme? Farle per non essere ultimi in Europa. Cambio in tempi certi"
"L'Italia può e deve cambiare in tempi certi". E cambiare la Costituzione - secondo il premier, intervenuto al seminario sulle riforme del Pd - non è "sinonimo di autoritarismo". "Le nostre idee non sono frutto di improvvisazione. Non abbiamo ansia di cambiamento a prescindere, ma o la politica dà risposte in tempi stretti o non avremo la credibilità in Ue", dice Renzi.  Dopo aver evidenziato l'esigenza di procedere in tempi rapidi, il leader del Pd chiarisce l'iter della riforma di Palazzo Madama: "Vogliamo sottrarre le nostre proposte alla discussione elettorale, motivo per cui abbiamo accettato l'invito che discussione assembleare al Senato si possa fare dopo il 25 maggio". 
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