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POLITICA

"Non ho paura del voto, ma non con questa legge"

Renzi ottiene la fiducia al Senato, ora la prova della Camera

Scuola, tasse e lavoro. Il presidente del Consiglio si "presenta" al Senato e lancia il suo programma ambizioso. Maratona notturna per avere il via libera. Oggi, il turno della Camera

Matteo Renzi
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È iniziato il dibattito a Montecitorio sulla fiducia al governo Renzi che ieri ha incassato il via libera al Senato dopo un lunga seduta terminata solo a tarda notte. Il presidente del
Consiglio, arrivato puntuale alle 10, terrà il suo discorso intorno alle 16. Sono 51 i deputati iscritti a parlare nel dibattito. Il primo è stato Dario Nardella (Pd), il vicesindaco del premier a Firenze.

La giornata del premier è cominciata presto. Poco dopo le 7 il primo tweet del Presidente del Consiglio. Dopo il voto alla Camera - dice - si comincia a lavorare sul serio: scuole, lavoratori, imprenditori, sindaci a Treviso.




Fiducia a Palazzo Madama dopo una maratona notturna
Con 169 sì e 139 no, il Senato ha votato la fiducia al nascituro governo Renzi: al termine di una lunga maratona andata avanti fino a notte fonda, palazzo Madama ha dato il primo via libera al governo dell'ormai ex sindaco di Firenze. La giornata si è aperta con il discorso, a braccio, del nuovo premier che ha detto di voler prendere scelte coraggiose per compiere riforme radicali.


"L'ultima fiducia al Senato"
"Vorrei essere l'ultimo presidente del Consiglio a dover chiedere la fiducia all'Aula del Senato, ma sono qui per chiedervi di trasformare questa nella legislatura della svolta". Il premier Matteo Renzi ha cominciato così il suo discorso per la richiesta di fiducia al governo a Palazzo Madama. Dando subito il senso di quel che vuol fare, annunciando che perseguirà con forza "la riforma del bicameralismo perfetto", per la quale è "pronto a rispettare gli accordi presi anche con forze che non sostengono il governo".

Chiarisce subito di "non aver paura delle elezioni", anche se il voto "con la legge elettorale vigente avrebbe riproposto il governo delle larghe intese". Per questo motivo, il Pd ha scelto un nuovo governo, "evitando il passaggio elettorale".

Ringraziamenti per l'ex premier Enrico Letta: "non oscureremo il lavoro del suo governo". Il premier ha espresso un pensiero ai marò, ad una giovane donna vittima di violenza e a un disoccupato: "bisogna capire cosa significa intercettare lo sguardo di un padre di famiglia che ha pero il proprio posto di lavoro".

Infine, si è rivolto ai giovani per sottolineare la cifra del suo impegno: "E' il tempo di una svolta radicale. La mia generazione ora ha la possibilità di provarci e l'Italia deve diventare il Paese delle opportunità. Se perderemo questa sfida, la colpa sarà soltanto nostra, non cercheremo alibi".

Così ha concluso un'ora e dieci di un intervento tenuto per lo più a braccio, con molta partecipazione. Una sola polemica, rivolta al Movimento 5 Stelle: "Noi siamo democratici a differenza di altri qui presenti"; e un momento di ilarità, chiamando in causa il senatore leghista Roberto Calderoli.

Il Paese reale è più avanti di noi, raggiungiamolo con le riforme
"Viviamo un tempo di grandi difficoltà, di struggenti responsabilità, per questo dobbiamo fare sogni più grandi, accompagnati da una concretezza puntuale". Il presidente del Consiglio ha individuato il primo luglio - data di inizio del semestre italiano di presidenza Ue - il termine entro il quale "dobbiamo fare i compiti a casa" e cioè le riforme del istituzionali, del lavoro e della burocrazia. Il premier chiarisce che intende "rispettare i vincoli di bilancio imposti dall'Europa".

Secondo Matteo Renzi, "c'è angoscia nel rapporto tra politici e cittadini, come se l'Italia avesse già finito tutto il futuro che aveva. Abbiamo deciso di cambiare il governo, perché fuori da qui c'è un'Italia viva e la politica deve raggiungere il Pase reale attraverso le riforme".

Poi, sulla natura dell'esecutivo: "Questo è un governo politico, perché intendiamo restituire senso alla politica, proprio dando risposte ai cittadini". Renzi insiste sul rapporto tra politica e cittadini: "ci impegnamo a meritare la fiducia perché l'Italia ha bisogno di recuperare fiducia per uscire dalla crisi. L'Italia è un paese arruginito, incatenato dalla burocrazia"

"L'Italia riparte dalla scuola. Pagare subito i debiti dello stato alle imprese. Lavoro ai giovani, nuovo piano di politica industriale"
Il premier ha annunciato che ogni lunedì si recherà nelle scuole: "Il Paese rinasce dalla scuola, dall'educazione. Promuoveremo subito un piano straordinario di edilizia scolastica, per rilanciare l'economia". Poi, i primi provvedimenti economici: "Attraverso i fondi di Cassa depositi e prestiti, sblocco del pagamento di tutti i debiti della pubblica amministrazione alle aziende, accesso al credito per le piccole e medie imprese, riduzione del cuneo fiscale per creare posti di lavoro per i giovani".

Misure che, secondo Renzi, "sono in grado di offire risultati immediati". Renzi ha parlato poi della presentazione di "un nuovo piano di politica industriale che mira alla valorizzazione dei singoli settori. Partiremo da un progetto contro il dissesto idrogeologico, ma ci occuperemo anche di chimica verde"

"Trasparenza totale nella pubblica amministrazione. Invieremo ai cittadini la dichiarazione dei debiti precompilata"
"Una politica forte non ha paura di rimuovere i dirigenti inefficaci". Secondo il premier occorre "una riforma della pubblica amministrazione che parta dalla trasparenza totale, cogliendo l'occasione dell'era digitale". Una pubblica amministrazione "amica" deve mostrarsi tale anche sul fisco, per questo Matteo Renzi propone che lo Stato divenga il "consulente fiscale dei cittadini, inviando una dichiarazione dei redditi precompilata".

"Riforma organica della giustizia entro giugno"
"Come possiamo dare certezza del giudizio con un sistema che crea inquietudine come quello attuale?" Il presidente del Consiglio propone di cominciare anzitutto dalla riforma "dei tempi della giustizia civile". Esprime rispetto per "gli operatori della giustizia" ma sottolinea che bisogna "assolutamente intervenire su tempi e procedure".

"Superare il Senato, Cambiare il Titolo V della Costituzione, approvare l'Italicum: disegno comune per ridare credibilità alla politica"
"Il procedimento legislativo oggi è farraginoso, il bicameralismo perfetto non risponde più alle necessità del Paese". Il premier ha annunciato così l'intenzione di "superare il Senato" ed intervenire sulle competenze delle Regioni. "Noi proponiamo che da marzo alla Camera si cominci a discutere della revisione del Titolo V della Costituzione e che al Senato inizi la discussione sulle nuove competenze del Senato".

Quanto alla legge elettorale, "la Camera può procedere subito con l'approvazione dell'Italicum per restituire subito credibilità alla politica". Tra queste riforme, secondo Renzi, "c'è un nesso netto, stanno insieme in un comune disegno di cambiamento. Da qui, un invito all'opposizione: "Apriamo la discussione su che cosa devono essere le Province prima di maggio per evitare che si voti e produrre ulteriori sprechi".

"Un Paese che non si integra non ha futuro. Dialogo sui diritti civili. La cultura fa di noi una superpotenza mondiale"
"Diamo la possibilità a bambini stranieri nati nel nostro Paese di diventare italiani, dopo un ciclo scolastico". Poi l'invito al dialogo sui diritti civili: "Il nuovo metodo è quello del confronto per arrivare anche in questo campo ad un compromesso efficace". Sui beni culturali: "dobbiamo essere concretamente operativi, perché la volarizzazione del patrimonio è un efficace risposta alla crisi".

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