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POLITICA

Il premier sull'Italicum: i numeri li abbiamo

Governo. Renzi: "Volevano farmi fuori e non ci sono riusciti"

In una intervista a Repubblica il presidente del Consiglio parla della riforma elettorale e del suo iter tortuoso alla Camera: "A Montecitorio si è giocata una partita tra due modelli culturali. E anche se a costo di qualche ammaccatura, abbiamo vinto noi". L'ex segretario Pd, Bersani: "Complotti? Renzi piuttosto ringrazi i deputati"

Matteo Renzi
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Roma E' un fiume in piena Matteo Renzi. In un colloquio con Repubblica il presidente del Consiglio non parla solo delle misure economiche che presenterà oggi in Cdm, ma anche della riforma elettorale e della vita difficile che l'Italicum ha incontrato nel suo iter alla Camera tra parità di genere e preferenze. Per non parlare della palpabile spaccatura del suo partito, il Pd. "Volevano dimostrare - dice Renzi - che sì, mi avevano lasciato il partito. Che sì mi avevano lasciato la presidenza del Consiglio, ma che i numeri ce li avevano loro. Che loro potevano ancora essere determinanti. E invece no, i numeri li abbiamo noi". Per il premier a Montecitorio "non si è votata solo una riforma, si è giocata una partita tra due modelli culturali. E anche se a costo di qualche ammaccatura, abbiamo vinto noi". Alle accuse di presunti complotti all'interno del Pd a danno del premier, risponde l'ex segretario Pierluigi Bersani: "Complotti? Renzi ringrazi i deputati Pd". 

I numeri sono chiari ma al Senato non si può fare così
"Adesso - avverte Renzi - bisogna cambiare registro. Nessuno può pensare di andare avanti così. I numeri ora sono chiari e al Senato non si può fare così. Le cose devono cambiare. Anche lì". E annuncia: "faremo la più impressionante operazione politica mai fatta a sinistra di recupero di potere d'acquisto per chi non ce la fa. Su questo tema - sottolinea il 'rottamatore' - ci giochiamo tutto, non sulle alchimie interne. La sinistra è dove si combatte la povertà, non dove sta Rosy Bindi". 

Giachetti: mi chiedo se restare nel gruppo Pd
In un collegamento con Agorà, su Rai 3, Roberto Giachetti mostra perplessità sul comportamento di alcuni suoi colleghi onorevoli del Pd. "Per fortuna - dice il vice presidente della Camera - non c'è voto segreto sulla legge elettorale, e magari speriamo che la gestione del gruppo del Partito democratico sia un po' meno approssimativa di come è stata qui alla Camera. Improvvisamente noi siamo nella repubblica delle banane nel nostro gruppo, per cui quelli che erano maggioranza e hanno imposto la scelta di silurare la mia proposta, oggi che sono minoranza decidono di fare come gli pare". "Non possono esserci - ha aggiunto - due pesi e due misure: è singolare vivere in una comunità del genere e io mi sto seriamente ponendo il problema se, dando per scontata la mia adesione al Partito democratico e alla difficile battaglia che sta portando avanti Renzi, vi siano effettivamente le condizioni per stare in una comunità che, quando le regole non vanno più bene, le cambia e fa come vuole. Così è difficile starci dentro".

 
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