ITALIA
Manifestazioni in diverse città
Lo sciopero dei rider in Italia per i diritti dei lavoratori
Piattaforme: da sciopero no impatti su business
Piattaforme: da sciopero no impatti su business
A quanto apprende Adnkronos/Labitalia da fonti delle piattaforme di food delivery, "lo sciopero di oggi dei rider non ha avuto impatti rilevanti sulle nostre attività di business, non abbiamo registrato particolari cali".
Rider: a Milano 'bike strike' per vie città
Chiedono 'reddito e salario garantiti' i rider che hanno protestato oggi a Milano in occasione della giornata di sciopero proclamata a livello nazionale, il 'no delivery day'. Una protesta che nel capoluogo lombardo si è tenuta in due distinti momenti: questa mattina con un partecipato presidio in piazza XXIV maggio, dove gli addetti del delivery hanno spiegato le motivazioni della loro astensione dal lavoro, e questo pomeriggio per le vie della città. Nel pomeriggio quasi 300 rider hanno partecipato al 'bikestrike' indetto da ADL Cobas, CDNL - Camera del non lavoro e SI Cobas percorrendo la città con i loro mezzi di lavoro e facendo tappa in Prefettura, in piazzale Loreto, davanti alle sede di Glovo, a un Mc Donald's e ad Assolombarda, dove hanno detto: "Rigettiamo al mittente il vergognoso accordo firmato da Ugl con Assodelivery proprio in questa sede". Nelle varie tappe, i rider hanno acceso fumogeni e issato striscioni.
Ciclisti in strada a Trieste: mai più senza diritti
Oltre un centinaio di ciclisti ha attraversato questo pomeriggio il centro della città tra rider in sciopero e partecipanti a una cosiddetta 'Critical mass', giovani che chiedevano una forma di mobilità sostenibile. Il gruppo si è radunato in piazza Goldoni e pedalando ha attraversato le strade di Trieste, suonando i campanelli, facendo lampeggiare i led e urlando slogan come "diritti per i rider" e "mai più consegne senza diritti". Secondo gli organizzatori della 'Critical mass', non si è trattato di una manifestazione ma di "uno spazio sicuro in movimento" per chiedere, appunto, una mobilità sostenibile. I rider, invece, aderivano allo sciopero nazionale indetto dalla rete 'Rider X i Diritti'. Tra le loro richieste, la garanzia di un minimo salariale, ferie, permessi e malattia, il riconoscimento dello stato di lavoratori dipendenti e la possibilità di rinnovo dei permessi di soggiorno.
Sciopero a Bologna: quello di Ugl e Assodelivery è accordo truffa
"Quello tra Ugl e Assodelivery per noi è un accordo truffa, siglato alle spalle dei lavoratori. Mantiene lo status quo, considera i lavoratori degli autonomi, senza nessun tipo di tutela, di garanzia e mantiene il cottimo". A dirlo è Tommaso Falchi della Riders Union Bologna che oggi, come in 30 altre città italiane, è scesa in piazza per rivendicare i diritti dei fattorini del food delivery. "Come è possibile nel 2021 lavorare a cottimo? Aumentare la competizione tra lavoratori, dove correre e bruciare semafori per portare a casa una paga degna? È inaccettabile", prosegue Falchi. Le rivendicazioni dei rider sono chiare: "Noi vogliamo un monte ore garantito, una paga fissa oraria, la malattia, le ferie e i diritti sindacali. Si può fare, in Spagna due settimane fa è stata fatta una legge che dice che i rider sono dipendenti. In mezzo mondo si dà ragione ai rider, la Procura di Milano ha detto chiaramente che non siamo schiavi, siamo lavoratori e le aziende ci devono assumere. Con questo sciopero è arrivato il momento di dare una spallata a queste piattaforme capitalistiche estrattive".
A Napoli, "guadagni azzerati"
A Napoli è stato organizzato un presidio in piazza Municipio e un blocco stradale che ha creato disagi alla circolazione. Mario Mazza di RiderXidiritti: "Oggi siamo qui per lanciare un messaggio alle piattaforme, abbiamo deciso di aderire allo sciopero per dire basta alle nuove assunzioni e all'abuso di over serving da parte delle piattaforme che per avere più rider il sabato sera continuano ad assumere e noi non abbiamo più consegne in settimana, non abbiamo orario fisso, i guadagni si sono azzerati e le tariffe si sono abbassate. Il contratto firmato il 3 novembre da Assodelivery Ugl non ci ha dato né tutele né diritti, ha peggiorato le nostre condizioni; chiediamo tutele, diritti e un lavoro vero". Un altro rider: "Siamo diventando troppi, devono bloccare le assunzioni, non si prende più una consegna, rischiamo di fare incidenti con lo scooter, ci mettiamo sotto l'acqua con il freddo, rischiamo le rapine, poi c'è l'usura del mezzo, ci perdiamo solo di benzina e assicurazioni. Chiediamo l'orario minimo garantito, anche se non riusciamo a prendere una consegna in due ore, e che si blocchino le assunzioni".
Cgil: "Assodelivery apra subito il confronto"
"Da tempo siamo impegnati in una battaglia contro le imprese del settore, alle quali chiediamo con forza di rendere compatibili i nuovi modelli organizzativi con i diritti e le tutele dei rider". Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, in occasione della mobilitazione nazionale dei rider 'No delivery day'. Per la dirigente sindacale "fino ad oggi, nonostante si sia aperto un importante confronto con Assodelivery con cui abbiamo sottoscritto due giorni fa il Procotollo contro il caporalato e lo sfruttamento e nonostante diverse sentenze, indagini e interventi del ministero del Lavoro e dell'Ispettorato Nazionale del lavoro, i rider non hanno ancora le giuste tutele e i giusti diritti. Non si può più aspettare". "Assodelivery apra subito il confronto per garantire a tutti i lavoratori le condizioni normative e salariali del contratto collettivo nazionale di lavoro e per garantire loro sicurezza sul lavoro. La lotta dei rider - conclude Scacchetti - è una lotta per la dignità del lavoro, contro lo sfruttamento e la precarietà".
Martedì manifestazione nazionale Ugl a piazza Montecitorio
Martedì 30 marzo, dalle ore 10 alle ore 13, si terrà la manifestazione della Ugl Rider a Piazza Montecitorio a Roma. La mobilitazione nazionale inizia dalla capitale per proseguire nelle altre piazze d'Italia. L'hashtag Iorestoautonomo viene lanciato dalla Ugl per dar voce al popolo dei rider. "Potrebbe apparire insolito rifiutare un contratto subordinato, tuttavia il lavoro dei rider, nato per la consegna di cibo a domicilio, ha delle dinamiche e delle esigenze differenti. I rider svolgono, infatti, una professione totalmente innovativa e in quanto tale non può essere ancorata alla rigidità di vecchi schemi contrattuali o a un rapporto di lavoro subordinato", spiega Vincenzo Abbrescia, segretario nazionale Ugl Rider. "Pensare che la soluzione per i rider possa essere un lavoro subordinato, significa danneggiare la natura di tale mestiere. Mi riferisco alla incondizionata flessibilità, orario di lavoro di 10 ore settimanali, obbligo a rigidi turni di lavoro e assoggettamento al potere disciplinare, ma soprattutto una paga che è limitata a qualche centinaio di euro al mese", aggiunge. Per Abbrescia "l'Ugl sostiene il riconoscimento del lavoro del rider in autonomia, a cui collegare le più ampie tutele: previdenziali, formative, assicurative e di sicurezza sul lavoro, che parta dal Ccnl AssoDelivery e ne migliori le condizioni economiche e normative. In tal senso nasce il movimento #Iorestoautonomo".
Fratoianni: serve una legge e iniziativa governo
"Oggi è il #NoDeliveryDay, il primo sciopero nazionale dei rider che chiedono di superare il contratto pirata firmato lo scorso autunno dalle piattaforme di FoodDelivery con un sindacato non rappresentativo, quel sindacato vicino alla Lega e a Salvini. Chiedono di essere assunti come lavoratori subordinati, di superare il cottimo ottenendo una paga oraria garantita e di vedere riconosciuti i propri diritti e tutele come ferie, maternità, malattia e l'accesso agli ammortizzatori sociali. Ed arrivare, infine, ad un contratto collettivo nazionale." Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Le prime vittorie stanno arrivando - prosegue il leader di SI - le sentenze dei tribunali stanno demolendo pezzo dopo pezzo l'impianto dello sfruttamento digitale, sebbene ci sia ancora molta da strada da fare, e la firma del protocollo d'intesa tra piattaforme e sindacati contro il caporalato e lo sfruttamento nel settore di pochi giorni fa è un altro passo nella direzione giusta". "E insieme ai rider oggi sono scesi in piazza anche lavoratori dello spettacolo e della logistica, per portare avanti le loro rivendicazioni e convergere in una battaglia comune. Noi siamo con loro. - conclude Fratoianni - Dalla parte di lavoratori e lavoratrici contro lo sfruttamento delle piattaforme per chiedere reddito, diritti e dignità. Ora è arrivato il momento che anche il governo si muova in questa direzione".
M5s: da sempre al fianco dei ciclofattorini, obbiettivo è contratto collettivo
"Anche oggi, nel #NoDeliveryDay, siamo al fianco dei rider, i lavoratori che ci portano il cibo a casa e che durante la pandemia hanno svolto un ruolo essenziale". Lo scrive il MoVimento 5 Stelle sulla sua pagina Facebook. "Fin dal giorno in cui siamo andati al Governo del Paese abbiamo fissato come obiettivo quello di dare ai ciclofattorini più diritti e dignità. Al Ministero del Lavoro questo percorso, con Luigi Di Maio prima e Nunzia Catalfo poi, ha portato - prosegue il post - al raggiungimento di importanti risultati. Infatti, con il Decreto Salva Imprese, nel 2019 abbiamo stabilito l'abolizione del cottimo puro e previsto per i rider che svolgono l'attività in via continuativa garanzie che vanno dalla retribuzione oraria collegata ai contratti collettivi di lavoro ai congedi parentali, passando per ferie, malattia, protezione in caso di licenziamento illegittimo e indennità di disoccupazione". Anche nei casi di collaborazione occasionale, rileva il Movimento 5 Stelle, "i ciclofattorini hanno tutele minime stabilite dalla legge. Ancora, abbiamo esteso loro le regole di prevenzione previste dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, garantito le tutele previdenziali e vietato la disconnessione arbitraria. Il prossimo passo è giungere alla sottoscrizione, da parte di tutte le parti sociali, di un contratto collettivo nazionale di lavoro per i rider. Come sempre, il MoVimento 5 Stelle è pronto a fare la sua parte. Ecco perché ci siamo".