ITALIA
Operazione Tellus dei carabinieri
Rifiuti. Blitz nel Lazio, indagini partite da controlli contro 'roghi tossici'
L'operazione, fanno sapere i carabinieri, "costituisce l'esito di un'articolata attività di indagine scaturita da una serie di controlli, finalizzati al contrasto del fenomeno dei cosiddetti 'roghi tossici', conseguenti alla gestione illecita di rifiuti, operata prevalentemente da soggetti di etnia rom in concorso con i titolari di alcune aziende di recupero, che ne ricevevano le sole componenti di valore, ad esempio rame, bronzo, ottone".
I militari della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma e dei Forestali di Roma, Rieti e Latina, coadiuvati dai Reparti Territoriali dell'Arma, hanno eseguito 15 arresti (6 custodie cautelari in carcere e 9 arresti domiciliari) 3 obblighi di presentazione quotidiana in caserma, 12 divieti di dimora nel territorio della Provincia di Roma, oltre al sequestro preventivo di 25 autocarri utilizzati per il trasporto illecito di rifiuti ed 1 impianto di autodemolizione, per un totale di 57 indagati, a vario titolo, per traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e ricettazione di veicoli e truffa in danno delle assicurazioni, simulazione di reato, favoreggiamento personale. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia.
Legambiente Lazio: "Massimo sostegno a forze ordine su lotta ecomafie"
'Massimo sostegno alle forze dell'ordine nell'azione di contrasto alle ecomafie che distruggono il nostro territorio. Nella battaglia per l'ambiente, ogni atto concreto contro il traffico illecito di rifiuti è fondamentale, così come è indispensabile avviare un ciclo dei rifiuti sano che punti dritto verso l'economia circolare per trasformare i rifiuti in risorsa, senza il quale si lasciano praterie a illegalità ed ecomafie''. Lo dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio.
Secondo il dossier Ecomafie 2018 di Legambiente (dati anno 2017), nella classifica dei reati legati al ciclo dei rifiuti il Lazio è terzo con 619 reati, 876 denunce, 48 arresti e 314 sequestri e il territorio peggiore è quello di Roma e provincia, terza provincia peggiore d'Italia con 180 reati, seguita da quella di Frosinone con 167 reati (quinta peggior provincia) e poi Latina con 80 reati (14esima provincia).
Coinvolti due autodemolitori a cui Campidoglio ha negato licenze
Tra i soggetti coinvolti nella maxi operazione 'Tellus' a contrasto dei roghi tossici effettuata dai Carabinieri in esecuzione dell’Ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Roma su richiesta dalla Procura distrettuale antimafia, anche i titolari di una impresa di autodemolizione ed una di rottamazione chiuse a seguito dell’intervento di Roma Capitale.
"Accogliamo con grande soddisfazione la notizia dei risultati della maxi inchiesta che ha portato alla luce un pericoloso traffico di rifiuti illegali smascherando i responsabili tra i quali anche un autodemolitore ed un rottamatore a cui avevamo negato le autorizzazioni. Un risultato importante che conferma la bontà del nostro operato. Proseguiamo con determinazione, insieme alle altre istituzioni, per riportare la legalità a Roma" commenta la Sindaca Virginia Raggi.
"Grazie a questa grande operazione che pone fine ad un traffico illegale di rifiuti che ha prodotto roghi tossici, procediamo sempre più determinati con il nostro operato per ripristinare il rispetto delle norme a tutela dell’ambiente e salvaguardia della salute dei cittadini"conclude l’assessora alla Sostenibilità ambientale Pinuccia Montanari.
Truffe alle assicurazioni
Non solo rom e traffico dei rifiuti, ma anche italiani che portavano i propri veicoli ad un autodemolitore compiacente che smontava e rivendeva i pezzi. È il secondo filone dell'operazione condotta dai Carabinieri a Roma, Rieti e Latina, contro un traffico illecito di rifiuti. Fra i 57 indagati infatti c'è anche chi è accusato di riciclaggio e ricettazione di veicoli, truffa alle assicurazioni e simulazione di reato.
In sostanza, i proprietari o locatari in leasing delle auto - sono stati scoperti almeno 7 casi dagli inquirenti - d'accordo con l'organizzazione stroncata dai militari dell'Arma - portavano i propri veicoli direttamente presso l'impianto di autodemolizione, dove venivano smontati e rivenduti singoli pezzi e smaltita la sola scocca come rifiuto ferroso che poi veniva inviata alle acciaierie per essere distrutta. Subito dopo, i proprietari denunciavano il furto del proprio veicolo truffando così la propria compagnia assicurativa.