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POLITICA

La crisi

​​Riforme: dal Titolo V al monocameralismo, le proposte di Iv

Nella proposta anche riforma elettorale e sfiducia costruttiva

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Dalla riforma elettorale, alla redistribuzione delle competenze tra Stato e Regioni, dalla riforma del sistema parlamentare in senso monocamerale all'introduzione dell'istituto della sfiducia costruttiva, fino ai limiti alla decretazione d'urgenza: sono i temi di cui si dovrebbe occupare, e a cui se ne potrebbero aggiungere altri, la Commissione bicamerale per le riforme istituzionali secondo la proposta dal deputato Iv Roberto Giachetti. La Commissione, presieduta da un parlamentare dell'opposizione dovrebbe lavorare per 6 mesi, salvo proroghe, dalla sua costituzione.

Nella proposta si reputa "improcrastinabile", una riorganizzazione del sistema istituzionale, anche a seguito della riduzione del numero dei parlamentari, garantendo una" condivisione della maggioranza più ampia possibile". Nel documento si osserva che "ormai il procedimento parlamentare si è trasformato in un monocameralismo di fatto, se è vero come vero che la seconda Camera si limita a ratificare quanto deliberato dalla camera in cui è stato avviato l'iter legislativo" e si ricorda che "la riforma del sistema parlamentare da bicamerale a monocamerale e l'istituzione dell'istituto della sfiducia costruttiva sono tra le proposte prioritarie che hanno interessato la maggior parte dei progetti di riforma della Costituzione negli ultimi 40 anni".

Quanto al rapporto tra Stato Centrale e Regioni in materia legislativa, si osserva in particolare come in occasione dell'epidemia da Covid, l'attuale ripartizione "ha dimostrato di non garantire una adeguata efficienza istituzionale anche a causa dei limiti della riforma del titolo V approvata nel 2001".

Inoltre "occorre constatare una sostanziale degenerazione del processo legislativo che ha reso sempre più fragile il ruolo primario del Parlamento a favore del Governo in relazione all'uso ripetuto della emanazione di decreti legge con apposizione della fiducia" e che "l'abnorme proliferazione della decretazione d'urgenza pone l'esigenza di meglio definire i limiti, a tutela, oltre che delle prerogative del Parlamento, anche della chiarezza, dell'omogeneità e della qualità della legislazione, avendo cura di garantire tuttavia percorsi certi e tempi definiti alle iniziative legislative ordinarie del Governo". Quanto alle riforme all'esame del parlamento, la proposta Giachetti prevede che la Commissione lavori "nel rispetto delle competenze istituzionali delle due Camere e tenendo conto delle iniziative legislative in corso, il cui iter non dovrà comunque subire interferenze".  
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