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POLITICA

Scontro nella notte tra deputati di Pd e Sel

Riforme, rissa in aula alla Camera, deputati in piedi sui banchi. Espulsi tre M5S

Seduta fiume per l'esame delle riforme costituzionali e sospesa brevemente nella notte dopo le proteste per gli emendamenti all'articolo 36 del ddl che riguarda l'elezione dei giudici Costituzionali

Bagarre in aula alla Camera
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Roma La seduta sulle riforme è stata sospesa brevemente alla Camera, dopo che ieri notte è esplosa la bagarre tra deputati: la disputa riguarda la votazione agli emendamenti all'articolo 36 del ddl che riguarda l'elezione dei giudici costituzionali. Dopo la rissa tra deputati di Pd e di Sel, i gruppi di M5s, Fi e Lega hanno chiesto ripetutamente di interrompere i lavori e di riprenderli nella mattinata di oggi. Il vicepresidente di turno Giachetti ha spiegato che ciò non era possibile, ma ha acceduto alla richiesta di Gianluca Pini di una breve interruzione "per prendere un caffè" e ritrovare un clima più sereno. La seduta è andata poi avanti per tutta la notte.

Il dibattito
Alla riunione del Comitato dei nove, il relatore Emanuele Fiano ha proposto di accantonare un emendamento di Danilo Toninelli, su cui M5s tratta con la maggioranza. Una proposta di mediazione al Pd è arrivata a sorpresa da Riccardo Fraccaro a nome di M5S: "Votiamo tutti insieme gli emendamenti e accantoniamo solo l'articolo 15 che è quello che riguarda i referendum: lo votiamo a marzo, insieme al voto finale e agli ordini del giorno. Così tutti ci prendiamo un momento di riflessione. Sarebbe un punto di incontro tra due forze politiche spesso distantissime". "Chiedo di prendere in considerazione questa proposta che non è ostruzionistica ma di buon senso - ha spiegato - e spero di ricevere una risposta in questo momento, adesso, davanti ai cittadini, dal capogruppo Pd in modo trasparente". Il Pd ha respinto al mittente la risposta di mediazione del M5S. "No a ricatti - ha detto il capogruppo Pd, Roberto Speranza - no a un Parlamento sotto scacco. È inaccettabile".

Il Pd: "No a ricatti"
La risposta in aula è arrivata subito dopo la proposta di Fraccaro. "Abbiamo passato una giornata a discutere di missioni di sottosegretari, abbiamo avuto un dibattito privo di dignità in questi giorni - ha detto polemico Speranza - il Pd non si vuole mai sottrarre a una discussione di merito e per questo siamo stati d'accordo ad ampliare i tempi del dibattito. La proposta di Fraccaro non la banalizziamo ma noi, nel merito dei referendum, la pensiamo diversamente. Io personalmente penso che il referendum senza quorum sia un errore ma ho rispetto per chi la pensa diversamente. La forza del dibattito parlamentare è di far confrontare punti di vista diversi, il Parlamento serve a discutere. Ma dico con chiarezza: no a ricatti. È inaccettabile mettere sotto ricatto il Parlamento - ha sostenuto con veemenza tra i brusii - l'articolo 15 arriverà e dovrà essere oggetto di discussione. Ma intanto andiamo avanti e non teniamo sotto scacco questa Camera".

Bagarre in aula
Alla fine il confronto tra dem e pentastallati si è concluso con la bagarre provocata da quest'ultimi, con la sospensione dei lavori da parte del vicepresidente Roberto Giachetti. La seduta si è improvvisamente accesa al termine di un veemente intervento di Roberto Fico, che ha attaccato  il Pd. I deputati M5S hanno cominciato a gridare in modo ritmato "onestà, onestà", battendo sui banchi le mani o i faldoni degli emendamenti. Giachetti ha iniziato a richiamare all'ordine i deputati di M5s, senza però sortire effetti, e a questo punto ha espulso i più esagitati, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco e Alfonso Bonafede. A quel punto ha sospeso i lavori per consentire ai commessi l'allontanamento dei tre deputati dall'aula. Alcuni deputati sono saliti in piedi sui banchi scagliandosi l'uno contro l'altro. In un clima di forte tensione la rissa è scoppiata improvvisamente tra un deputato di Sel ed uno del Pd, con il primo che si è slanciato verso il secondo gridando: "Pezzo di m...".
Gianni Melilla di Sel ferito ad una mano, è andato, secondo quanto viene riferito, anche nell'infermeria di Montecitorio; un'altra deputata di Sel, Donatella Duranti, dolorante ad una spalla, ha ricevuto un calcio durante la rissa.

Renzi da Bruxelles: "La maggioranza va avanti"
Conclusi i lavori del Consiglio d'Europa il presidente del Consiglio Matteo Renzi è rientrato a Roma a notte inoltrata. "Credo che sia interessante il fatto che la maggioranza continui a lavorare anche di notte per portare a casa il risultato. È una cosa bella e positiva. Stupisce che ci sia chi esprime non tanto un dissenso, che sarebbe legittimo, ma che siccome ha le idee in minoranza prova a fare ostruzionismo e tentativi di blocco. La nostra maggioranza non si blocca. Molto bene, avanti tutta". La minoranza del Pd ha chiesto per oggi un'assemblea del gruppo per esprimere il "malumore" per il "pantano" in cui è finita la riforma. 
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