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ITALIA

Rivolte in 23 penitenziari

Carceri. Basentini: "Sei i morti a Modena". Detenuti evasi a Foggia. Protesta a San Vittore

Nel carcere milanese, i detenuti entrati all'interno dell'infermeria hanno aperto armadietti e cassaforti: come è successo altrove il pericolo è che ingurgitino il metadone usato per placare la tossicodipendenza da eroina. Nell'istituto di Foggia almeno una ventina i detenuti che sarebbero riusciti a evadere. Una trentina quelli bloccati. Bonafede: "No risultati con proteste violente"

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Da Modena, a Pavia a San Vittore a Milano, da Reggio Emilia a Ferrara, da Rebibbia, a Roma, e Prato fino ad arrivare all'Ucciardone di Palermo a Foggia, dove è caccia agli evasi.

Dilaga la protesta nelle carceri italiane, sull'onda del timore per il contagio da coronavirus e per le restrizioni ai colloqui dovute all'emergenza, e sullo sfondo di sovraffollamento ormai difficile da contenere.

La situazione più grave a Modena, sfociata ieri in una vera e propria rivolta dei detenuti, che ha causato 6 morti tra gli ospiti del penitenziario, tre all'interno delle mura del carcere in sommosa e tre durante i trasferimenti in altre carceri per riportare la situazione alla normalità, e che hanno riguardato 80 detenuti sul totale di 530 .

Altri quattro detenuti sono invece ricoverati in ospedale in gravi condizioni di salute e in prognosi riservata. Medicate in ospedale anche tre guardie penitenziarie e sette sanitari con ferite lievi; uno di questi è lievemente intossicato. Sull'accaduto, la procura di Modena ha aperto una inchiesta: resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata i reati ipotizzati, ma bisognerà anche chiarire le cause delle morti. Una prima ipotesi, ancora da confermare dall'esito dell'autopsia, è che i decessi possano essere legati all'abuso di farmaci. Devastato il carcere, con incendi di materassi e lancio di oggetti agli agenti. Nel parapiglia generale, alcuni detenuti si erano infatti appropriati di medicinali dalla farmacia interna alla struttura. Sui corpi dei primi 3 nessun segno di violenza, solo uno appariva cianotico.

La Procura di Modena ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per la morte dei tre in carcere. Determinante sarà l'autopsia per confermare l'ipotesi dell'abuso di farmaci come causa dei decessi. Allo stesso tempo è stato aperto un fascicolo sulla violenta rivolta: resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, danneggiamento e tentata evasione sono i reati ipotizzati.

Da Modena a Milano, dove questa mattina una ventina di detenuti sono saliti sul tetto del carcere di San Vittore, storico e affollato penitenziario in centro città, gridando libertà. A dar vita alla protesta, i detenuti de 'La Nave' il reparto modello riservato a chi soffre di forme di dipendenza. Persone  che hanno scelto di seguire la strade del recupero. Due i raggi del carcere devastati prima che la protesta rientrasse. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Per contenere la rivolta e' stato predisposto un servizio di ordine pubblico. 

Ieri sera era stata invece la volta di Pavia , con due agenti tenuti in ostaggio dai detenuti, dopo che questi ultimi gli avevano  sottratto le chiavi delle celle, consentendo ai compagni di uscire nei corridoi:  è seguita la devastazione di alcune zone della struttura, alcuni sono saliti sui tetti e sui camminamenti perimetrali. E, in questo clima, oggi a Palermo il carcere dell'Ucciardone appare blindato, dopo i tentativi di evasione di ieri:  tutte le vie di accesso chiuse al traffico e presidi di controllo della polizia di stato in via Enrico Albanese, in via Borrelli e via Delle Croci, il punto più vicino tra i "bracci" e le mura di recinzione.

Sta invece lentamente tornando alla normalità la situazione all'interno del carcere di Foggia dove, questa mattina, c'è stata una protesta con una evasione di una cinquantina di detenuti. "Una ventina sono ancora fuori e alcuni di loro hanno rapinato un meccanico, che è stato aggredito e minacciato, e hanno rubato dall'officina macchine e attrezzi, che possono essere anche usati come corpi contundenti" conferma il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa. Nella zona, spiega il sindacato, sono anche stati chiusi diversi negozi dai commercianti impauriti.

A Rebibbia, detenuti danno fuoco a materassi
Sono in corso proteste anche nel carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso: alcuni detenuti, a quanto si apprende, nel corso della mattinata hanno dato fuoco a dei materassi.

Protesta in carcere a Prato, celle in fiamme
Una protesta è in corso al carcere in Prato. Polizia e carabinieri hanno cinturato la zona del penitenziario. Ci sarebbero celle a fuoco, sul posto intervengono anche i vigili del fuoco. Dall'esterno si sentono le grida.

A Matera detenuti si rifiutano di rientrare in cella
Protesta dei detenuti stamane anche nella casa circondariale di Matera. Le forze dell'ordine sono immediatamente intervenute per contenere e gestire lo stato di agitazione in sinergia con la polizia penitenziaria. Una decina di detenuti si è rifiutata di rientrare nelle celle protestando contro le restrizioni ai colloqui con i visitatori. Un detenuto è anche salito sul tetto.

A Torino detenuti barricati in quattro sezioni
Tensioni anche nel carcere torinese  delle Vallette. I detenuti di quattro sezioni ordinarie del padiglione B si sono barricati posizionando i letti contro gli accessi. A renderlo noto il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci: "Sono ormai una cinquantina su tutto il territorio nazionale in protesta - sottolinea - e nonostante l'eccezionalità del momento è  indubbio che la responsabilità va a chi ha sottovalutato negli ultimi due anni le pericolosità del sistema carceri".

Bonafede: "No risultati con proteste violente"
Una situazione gravissima in tutta Italia, che non ha mancato di provocare paure e reazioni.
Il ministro della giustizia Alfonso Bonafede ha definito "un dovere tutelare la salute di chi lavora e vive negli istituti penitenziari". "Manterremo un dialogo costante, nei dipartimenti di competenza sono attive task force e si assicura la costante informazione all'interno delle strutture per la popolazione detenute e i lavoratori. Ma deve essere chiaro - ha concluso il ministro - che ogni protesta attraverso la violenza è solo da condannare e non porterà ad alcun buon risultato". 

Mercoledì alle 17 informativa di Bonafede al Senato
Il prossimo mercoledì, 11 marzo, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede renderà nell'Aula del Senato la sua informativa sulla situazione delle carceri. Lo ha deciso oggi la Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama.

Basentini conferma 6 morti
"I morti nelle carceri sono sei: tre sono morti prima del trasferimento al carcere di Modena, altri tre sono morti presso le carceri dove nel frattempo avevamo trasferito altri detenuti". Lo dice ad Agorà Francesco Basentini, capo dell'amministrazione penitenziaria. "Tutto è partito da Salerno, poi la rivolta ha seguito un tam tam su tutto il territorio italiano. Il motivo è legato alla richiesta di colloqui, si chiedeva che il personale medico restasse anche di notte coi detenuti", aggiunge Basentini.

Uilpa: "Morti sarebbero avvenute per overdose da farmaci"
Le morti sarebbero avvenute per overdose da farmaci - riferisce il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa - in particolare metadone, che i carcerati si erano procurati saccheggiando l'infermeria del carcere, ma dovranno comunque essere effettuate le autopsie per averne la certezza. 

Renzi: "Parlamento deve discutere di ciò che sta accadendo". Meloni: "Intervenga esercito"
Quanto sta accadendo da due giorni nei penitenziari italiani, ha sollevato dure reazioni a livello politico. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi - nella sua enews - scrive: "Penso che il  Parlamento debba discutere in questa settimana anche di ciò che sta accadendo nelle carceri. Ah, ma ci sono cose più importanti. Nessuno nega la necessità di parlare di salute e di economica. Ma un Paese civile, nel 2020, non può vedere le scene che stiamo vedendo nei nostri penitenziari. E il Parlamento ha il diritto e il dovere di parlarne". 

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni attacca: "Le carceri sono in rivolta! Gli agenti della Polizia Penitenziaria, in queste ore vivono momenti concitati, dovendo sedare le rivolte e trovandosi in perenne carenza di organico e dotazioni. Subito un tavolo di emergenza nazionale e interventi immediati, se è il caso anche con l'Esercito, per ripristinare le regole dello Stato e delle istituzioni rappresentate anche dagli uomini e donne in divisa. Non c'e' tempo da perdere!". 

Verini: "Agire subito". Salvini: "Bomba a orologeria che purtroppo è esplosa"
"In un quadro del Paese di reale emergenza, anche la situazione delle carceri  suscita grande preoccupazione. I fatti di Modena, quelli accaduti e in corso in altri istituti destano vero allarme. Occorre agire subito". Lo dice il deputato e responsabile Giustizia del Pd Walter Verini.

"Detenuti morti, altri ricoverati: a Modena è successo quello che temevo mesi fa, quando (era il 25 gennaio) avevo sollevato pubblicamente la situazione drammatica di alcune carceri italiane. In particolare, a Modena denunciavo sovraffollamento e massiccia presenza di reclusi con problemi mentali. Una bomba a orologeria che purtroppo è esplosa con conseguenze drammatiche. Il ministro Bonafede non ha mai risposto agli allarmi, e ora si è diffusa la rivolta dei detenuti in tutto il Paese. Solidarietà alla Polizia Penitenziaria e grazie alle donne e agli uomini in divisa: molti di loro sono rientrati in servizio per aiutare i colleghi in un momento drammatico. Nessuno provi a spalancare i cancelli delle galere con la scusa delle rivolte". Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini.

Ugl: "Più agenti di Polizia penitenziaria per sicurezza e legalità”
"Il numero degli agenti è insufficiente a fronte di un sovraffollamento carcerario, tale da non consentire loro di fronteggiare in sicurezza le rivolte che possono verificarsi all’interno delle strutture. In tal senso, è vergognoso il disinteresse che il Governo ha dimostrato nei confronti delle forze di polizia penitenziaria, cui è assegnato il gravoso compito di tutelare e garantire la legalità nelle carceri. Alla luce degli ultimi avvenimenti, in cui due agenti sono stati sequestrati da alcuni detenuti nel carcere di Pavia è ancor più necessario individuare degli strumenti legislativi per aumentare le pene a carico di chi compie reati contro le forze dell’ordine.” Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl.

Fns Cisl: "Supportare carceri con forze armate"
"La situazione nelle nostre carceri, legata al sovraffollamento ed alla carenza di organico, sta diventando sempre più drammatica in queste ore soprattutto dopo le decisioni governative assunte per cercare di contenere il contagio da coronavirus". Lo dichiara il segretario della Fns Cisl, la Federazione nazionale della sicurezza Cisl, Pompeo Mannone. "E' necessario che il ministro della Giustizia metta in campo ogni utile misura per garantire la salute e l'incolumità dei poliziotti penitenziari e valuti l'opportunità, in caso di estese rivolte nelle carceri, di supportare il numero insufficiente di personale con forze dell'ordine e forze armate".

Proteste ieri anche in altri penitenziari italiani
Le proteste nelle carceri italiane, sfociate in rivolta per le misure di prevenzione dal Covid-19, sono partite da Salerno per estendersi a Modena, Napoli, Frosinone. Interessate anche le case circondariali di Vercelli, Alessandria. Modena, Genova e Foggia. A Napoli hanno partecipato alla protesta anche i parenti dei detenuti.

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