POLITICA
Una costituente per Roma
Roma, Gentiloni: non si governa gestendo solo emergenze
Dopo l'intervento del presidente del Consiglio al Tempio di Adriano, la sindaca Virginia Raggi replica: no chiacchiere ma poteri
"Il governo non sta alla finestra rispetto alle crisi e alle difficoltà che attraversa la capitale", ha detto Gentiloni. "Noi siamo il governo della Repubblica e nei confronti di una città come Roma abbiamo ovviamente uno spirito di collaborazione anche se dall'altra parte c'è spesso una sospettosa riluttanza ad accettare questa collaborazione", ha aggiunto Gentiloni. "Il governo c'è", ha concluso il premier, "perché questa magia universale merita respiro lungo, grande e ambizioso lavoro".
Calenda: non possiamo aspettare cadavere sulla riva
"Non possiamo pensare che sulla capitale d'iIalia stiamo qui sulla riva ad aspettare il cadavere che passi". Così il ministro delle sviluppo Carlo Calenda ha rilanciato la necessità di proseguire il tavolo su Roma: al momento, ha spiegato all'evento a cui ha preso parte il presidente Gentiloni, "il tavolo rimane fantasma. Bisogna solo implementarlo e per questo conto di rompere le scatole alla sindaca in modo costruttivo". "Il tavolo andrebbe istituzionalizzato - ha aggiunto - a patto che questa richiesta sia condivisa e che la sindaca si impegni e partecipi in prima persona investendo capitale politico".
"La crisi di Roma è una crisi di struttura industriale della città. Il tavolo non aveva l'obiettivo di individuare una responsabilità sul declino, perché sono problemi che vengono da lontano, aveva l'obiettivo di individuare le cose su cui Roma può avere una leadership internazionale, cose che non si possono fare subito ma vanno iniziate subito", ha detto Calenda, che ha fatto l'esempio del "problema gigantesco del decoro della distribuzione commerciale: nessuno processa le infrazioni". Calenda ha quindi sottolineato la necessità di "ingaggiare l'amministrazione": "quello che manca non è una differenza di vedute ma la totale mancanza di un processo di lavoro, io non ho una controparte. Se l'approccio - ha aggiunto riferendosi alla sindaca Raggi - è sempre io non vengo, ho da fare, a questo punto io dichiaro il fallimento del tavolo". "Ho pensato che il tavolo fosse utile - ha detto ancora - ci spero ancora, ma i segnali non sono per niente incoraggianti".
Raggi a Gentiloni: no chiacchiere ma poteri
"Siamo in campagna elettorale, quindi ricomincia a valere il principio secondo il quale 'vince' chi urla, offende e attacca l'avversario con buona pace dei programmi. Oggi è il turno di Gentiloni contro Raggi''. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi replica alle dichiarazioni del premier Paolo Gentiloni. ''Ho chiesto più volte al premier che l'esecutivo si adoperasse finalmente per attuare la legge che nel 2010 ha istituito Roma Capitale. Il governo non ha mai risposto - aggiunge Raggi - In genere, evito le polemiche ma non amo le falsità. Se Gentiloni è davvero in buona fede, come pare, si impegni sui decreti attuativi della legge per Roma Capitale. Per governare questa città servono i poteri che hanno tutte le altre grandi capitali d'Europa e non chiacchiere prima del voto. Questa è la vera prospettiva di lungo periodo''.
''In questi mesi, come lui stesso sa bene, con alcuni ministri c'è stata una proficua collaborazione, non 'urlata' in tv e giornali, che ha portato a buoni risultati per i cittadini. Spero che si mettano da parte polemiche giustificate soltanto dalla smania elettorale di qualcuno'', conclude la sindaca.