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ITALIA

Regione Lazio nomina una commissione d'inchiesta

Scambio di embrioni, donna ha in grembo due gemelli di un'altra

Durante il trattamento di fecondazione assistita, una donna avrebbe ricevuto due embrioni di un'altra coppia. Lo rivela il quotidiano La Stampa. La Regione Lazio ha chiuso l'unità di fisiopatologia per la riproduzione e sterilità dell'ospedale "Sandro Pertini". Il ministro Lorenzin manda gli ispettori

Ospedale Sandro Pertini (Ansa)
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Scambio di embrioni durante il trattamento di fecondazione assistita e una donna scopre di avere in grembo due gemelli di un'altra. La Regione Lazio ha chiuso l'unità di fisiopatologia per la riproduzione e sterilità dell'ospedale "Sandro Pertini" di Roma dove è avvenuto il clamoroso scambio.

Lo rivela il quotidano la Stampa che racconta la storia di quattro coppie che lo scorso dicembre si sottopongono al trattamento di fecondazione assistita all'ospedale "Sandro Pertini".

Dopo gli interventi la donna fa il test genetico e arriva la scoperta: da quattro mesi porta in grembo due gemelli non suoi. Secondo i riscontri non sono compatibili con i profili genetici dei genitori. Al momento del trattamento la donna avrebbe ricevuto nell'utero due embrioni di un'altra coppia.

La Regione Lazio ha nominato una commissione d'inchiesta, che sarà presieduta dal genetista Giuseppe Novelli, rettore di Tor Vergata con il compito di esaminare il caso e far luce sulle cause dell'errore sanitario.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha commentato:"Abbiamo appreso della vicenda dai giornali. Ci sarà un'ispezione del ministero per verificare le procedure". 

In una nota il ministero rassicura che "le normative nazionali che attuano le direttive europee nel settore cellule e tessuti specifiche per la fecondazione assistita sono molto rigorose - si legge - le procedure indicate nelle norme, se applicate correttamente, garantiscono la tracciabilità di tutto il materiale biologico nel percorso di fecondazione assistita". Tramite il Centro Nazionale Trapianti, fanno sapere dal ministero, si "intende verificare il percorso seguito dal centro, il rispetto delle procedure previste dalle leggi e le ragioni per le quali non ne sia stata data tempestiva informazione all'autorità centrale".
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