ITALIA
I legali: "Motivazioni sconnesse dalla realtà"
Ruby, i giudici: "Indagare Berlusconi per corruzione in atti giudiziari"
Depositate le motivazioni delle condanne a Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora. Secondo i giudici l'ex premier va indagato per corruzione in atti giudiziari e si deve procedere anche nei confronti di Ruby, delle ragazze convocate ad Arcore il 15 gennaio 2011, dei suoi legali Piero Longo e Niccolò Ghedini, che replicano negando ogni addebito
Milano
Silvio Berlusconi va indagato per corruzione in atti giudiziari perché "elargiva denaro e altre utilità" alle ragazze testimoni nel processo per inquinare le prove. Questa la posizione dei giudici del Tribunale di Milano. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza del processo "Ruby 2", nell'ambito del quale il 19 luglio scorso sono stati condannati Nicole Minetti a cinque anni di reclusione ed Emilio Fede e Lele Mora a sette anni.
Sotto i riflettori la riunione ad Arcore
Nel mirino dei giudici c'è in particolare la riunione convocata dal Cavaliere ad Arcore il 15 gennaio 2011 per mettere a punto la strategia difensiva. Insieme a Silvio Berlusconi, il Tribunale ritiene che si debba procedere anche nei confronti delle ragazze che presero parte all'incontro e dei suoi legali Piero Longo e Niccolò Ghedini, oltre alla stessa Ruby e al suo ex avvocato Luca Giuliante.
"Gravemente indiziati del reato"
"Tutti i soggetti partecipanti alla riunione e quindi anche tutte le ragazze - si legge nel documento - sono gravemente indiziati del reato di cui all'art.319 ter: le giovani donne che poi rendevano false testimonianze in qualità di testimoni e, quindi pubblici ufficiali, ricevevano denaro e altre utilità" sia prima che dopo la deposizione. L'ex premier è indiziato "in qualità di soggetto che elargiva denaro e altre utilità", mentre gli avvocati Longo e Ghedini lo sono "in qualità di concorrenti per aver partecipato, nella loro qualità di difensori di Berlusconi" alla riunione.
"Versamenti mensili per inquinare le prove"
I giudici scrivono che dopo l'incontro ad Arcore le ragazze hanno ricevuto pagamenti mensili da parte del Cavaliere. "Da quel momento - si legge in un passaggio - tutte le donne che sarebbero state assunte come testimoni del processo venivano pagate con la somma di 2500 euro al mese o più".
"Indagare anche Ruby"
Ipotesi di corruzione in atti giudiziari anche per Ruby e il suo ex avvocato Luca Giuliante. Per quanto riguarda la giovane marocchina, i giudici chiedono di indagare su "vari pagamenti in contanti e bonifici che Ruby incominciava a ricevere periodicamente". Per Karima c'è anche l'ipotesi di falsa testimonianza e indebita propagazione di notizie.
La replica dei legali di Berlusconi
Secca la smentita da parte degli avvocati dell'ex premier, Longo e Ghedini. "Le motivazioni della sentenza Ruby bis, per quanto attiene l'asserita attività di inquinamento probatorio, sono totalmente sconnesse dalla realtà e dai riscontri fattuali". Negando ogni connessione tra la riunione di Arcore e i bonifici alle ragazze, aggiungono di essere "certi che la Procura, preso atto della situazione non potrà che procedere ad una rapida archiviazione".
Sotto i riflettori la riunione ad Arcore
Nel mirino dei giudici c'è in particolare la riunione convocata dal Cavaliere ad Arcore il 15 gennaio 2011 per mettere a punto la strategia difensiva. Insieme a Silvio Berlusconi, il Tribunale ritiene che si debba procedere anche nei confronti delle ragazze che presero parte all'incontro e dei suoi legali Piero Longo e Niccolò Ghedini, oltre alla stessa Ruby e al suo ex avvocato Luca Giuliante.
"Gravemente indiziati del reato"
"Tutti i soggetti partecipanti alla riunione e quindi anche tutte le ragazze - si legge nel documento - sono gravemente indiziati del reato di cui all'art.319 ter: le giovani donne che poi rendevano false testimonianze in qualità di testimoni e, quindi pubblici ufficiali, ricevevano denaro e altre utilità" sia prima che dopo la deposizione. L'ex premier è indiziato "in qualità di soggetto che elargiva denaro e altre utilità", mentre gli avvocati Longo e Ghedini lo sono "in qualità di concorrenti per aver partecipato, nella loro qualità di difensori di Berlusconi" alla riunione.
"Versamenti mensili per inquinare le prove"
I giudici scrivono che dopo l'incontro ad Arcore le ragazze hanno ricevuto pagamenti mensili da parte del Cavaliere. "Da quel momento - si legge in un passaggio - tutte le donne che sarebbero state assunte come testimoni del processo venivano pagate con la somma di 2500 euro al mese o più".
"Indagare anche Ruby"
Ipotesi di corruzione in atti giudiziari anche per Ruby e il suo ex avvocato Luca Giuliante. Per quanto riguarda la giovane marocchina, i giudici chiedono di indagare su "vari pagamenti in contanti e bonifici che Ruby incominciava a ricevere periodicamente". Per Karima c'è anche l'ipotesi di falsa testimonianza e indebita propagazione di notizie.
La replica dei legali di Berlusconi
Secca la smentita da parte degli avvocati dell'ex premier, Longo e Ghedini. "Le motivazioni della sentenza Ruby bis, per quanto attiene l'asserita attività di inquinamento probatorio, sono totalmente sconnesse dalla realtà e dai riscontri fattuali". Negando ogni connessione tra la riunione di Arcore e i bonifici alle ragazze, aggiungono di essere "certi che la Procura, preso atto della situazione non potrà che procedere ad una rapida archiviazione".