POLITICA
Meloni:
Referendum.Lega, presto al voto e avverte:via marchette per via libera della legge di bilancio
Il leader Matteo Salvini intanto invita ad andare presto al voto. E sulle primarie incalza: "Vanno fatte il prima possibile, gennaio andrebbe benissimo, per dare vita a una federazione di partiti con identità diverse, ma uniti da un programma chiaro"
E dalle pagine di "Libero" sul capitolo primarie interviene anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: "Le faremo per individuare il portabandiera più credibile del nostro campo, cioè del centrodestra, e si tratta solo di capire se Berlusconi vorrà condividerle con noi o no. Non vedo però perché lui e Forza Italia non debbano partecipare a una rifondazione così necessaria», ha concluso il presidente di FdI. E prosegue: "Noi siamo pronti: in poche settimane possiamo avere legge elettorale, candidato premier e pure vincere. Non ci faremo prendere in contropiede da Renzi. Dimettersi subito e fare le valigie era il minimo che il segretario Pd potesse fare. Altre dimissioni non sono arrivate, ovvero quelle del regista di questa fallimentare operazione: Giorgio Napolitano. Se si è dimesso il Papa... può certamente farlo anche un senatore a vita".
"Al presidente Mattarella - ha aggiunto Meloni - diremo si deve votare al più presto. Per fare la legge elettorale bastano due settimane, al massimo tre, se c'è la volontà politica. A me va bene tutto, a patto che ci siano le preferenze e gli elettori possano scegliere i parlamentari, che si sappia chi è maggioranza e chi opposizione. Con Matteo Salvini ci sentiamo spesso e lavoriamo a una federazione sovranista, che rimetta al centro dell'azione politica l'interesse nazionale, chiuda con le lobby, i poteri forti e gli interessi delle banche.
Intanto proprio dalla Lega arriva un segnale negativo in merito all'approvazione della legge di stabilità in tempi rapidi, come richiesto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella. I presidenti dei gruppi leghisti Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio hanno infatti intimato: "Non ci sono le basi per l'approvazione rapida della legge di bilancio al senato a meno che il governo non elimini immediatamente tutte le marchette pre-elettorali inserite prima del voto di domenica. Non vogliamo prolungare l'agonia per ripagare gli endorsement ricevuti da Renzi in campagna elettorale".
Non cavalcare le paure degli italiani e presentare un programma serio per rilanciare il Paese. E' l'invito che arriva da Stefano Parisi, fondatore del movimento Energie per l'Italia, in una intervista al 'Corriere della Sera': "Nessuno può intestarsi questo voto, pensare che si possa andare avanti come prima, o addirittura tornare alle vecchie alleanze come se nulla fosse successo", sottolinea. Per Parisi il risultato va considerato "un segnale d'allarme per tutte le forze politiche. Lo sconfitto è Renzi, che ha tenuto il Paese fermo per sette mesi senza affrontare le questioni drammatiche che angosciano gli italiani su immigrazione, sicurezza, crescita economica limitandosi ad una politica di prebende, mance, debito, regali e spostando l'attenzione solo sulla riforma. Ma tutti i partiti hanno ricevuto un avvertimento, anche chi ha votato 'si' vuole il cambiamento". "Con gli slogan semplici si può cavalcare e supportare il malcontento che c'è nel Paese. Ma per conquistare l'elettorato servono ricette serie, dure, chiare, realistiche, o si spalanca la strada a Grillo", aggiunge Parisi. Per Parisi il centrodestra può tornare a competere "ma patto che si abbia una piattaforma programmatica condivisa. La sommatoria tra diversi non serve a nulla, anche perchè i vecchi partiti a breve non esisteranno più. Per questo noi di Energie per l'Italia stiamo raccogliendo consensi ovunque, e siamo pronti a confrontarci con gli altri su programmi concreti".
Il Governatore del Veneto, il Leghista Luca Zaia sottolinea come in questo momento: "siamo al bivio tra stabilità e instabilità. Dove la stabilità, anche rispetto ai mercati finanziari, non è quella data da un governicchio tecnico, ma da un vero esecutivo legittimato e scelto dal popolo. E' dal 2008 che non ne abbiamo più uno. Mi auguro che Mattarella sciolga le Camere e si vada a votare".