ITALIA
Olimpiadi
Roma 2024, Raggi: "No alle Olimpiadi del mattone", la sindaca diserta l'incontro con Malagò
Olimpiadi 2024, salta incontro al Comune con il Coni. Il sindaco Raggi: "È da irresponsabili dire sì a questa candidatura". La replica di Coni e comitato promotore in una conferenza stampa, Malagò: "Dalla Raggi meritavamo più attenzione e rispetto"
"Sarebbe da irresponsabili dire sì a questa candidatura", esordisce senza giri di parole il sindaco Virginia Raggi, che sceglie l'immagine delle vele di Calatrava, a Tor Vergata, opera incompiuta dai Mondiali di nuoto del 2009. “Lo abbiamo detto con forza a giugno del 2015, in aula Giulio Cesare, lo abbiamo ribadito in campagna elettorale - ha aggiunto -. Non abbiamo mai cambiato idea, anzi l'abbiamo rafforzata, non ipotechiamo il futuro di Roma e dell'Italia".
"Con le Olimpiadi si chiede di assumere altri debiti per i romani e per gli italiani. Noi non ce la sentiamo, sinceramente, ci si dimentica che i soldi sono dei romani e degli italiani – prosegue la Raggi -. Progetti lontani dagli interessi dei cittadini. Un miliardo i debiti derivanti dalle Olimpiadi degli anni Sessanta. Tutti stiamo pagando ancora quegli espropri". "Non vogliamo - prosegue con voce ferma Virginia Raggi - che lo sport sia utilizzato come pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città, non lo permetteremo".
Partono le slide su un maxischermo schermo. "Si fanno tante promesse: i mondiali di nuoto, impianti che rimango lì come scheletri. Per noi non saranno questo. Diciamo no alle Olimpiadi del mattone".
A supporto del sindaco anche uno studio dell'Università di Oxford sui costi dei precedenti Giochi invernali ed estivi. "Le Olimpiadi sono una sorta di assegno in bianco, non lo dice Virginia Raggi ma l'Università di Oxford in questo studio. Una sorta di sogno che si trasforma in un incubo", continua il sindaco.
Il salto nel passato non risparmia neanche la corsa olimpica bocciata dal premier Mario Monti quand'era sindaco Gianni Alemanno, presidente del Coni Gianni Petrucci: "Nel 2012 con Monti, il debito dell'Italia ammontava a 1928 miliardi, la disoccupazione al 9,3% e il rapporto debito-Pil era al 127%. Oggi quei parametri macroeconomici sono peggiorati, tuttavia quando Monti disse di no quella fu considerata una posizione responsabile. Oggi le Olimpiadi sono diventate un affare nonostante i dati siano peggiorati".
E via con i tweet dei senatori e deputati del Pd di allora che appoggiavano quella decisione. "Il Pd allora si era schierato a favore della posizione di Monti, all'improvviso oggi cambia bandiera". D'altronde, "non siamo folli. La nostra posizione non è isolata non siamo stati gli unici a ritirarci". "La mia valutazione alla luce dei dati di bilancio è che queste Olimpiadi non siano sostenibili portano solo ulteriori debiti – ha detto la Raggi -. Tuttavia siamo propositivi, amiamo lo sport e vogliamo che diventi una parte fondamentale dei romani e dei cittadini. I nostri impianti comunali saranno ripristinati, lavoreremo sul quotidiano e sull'ordinario, usciremo dalle logiche dei grandi eventi degli affari e dei debiti. Non ci servono altre cattedrali nel deserto, i romani ce lo hanno detto chiaramente". Virginia Raggi promette di risistemare gli impianti romani con risorse che arriveranno dal recupero sugli sprechi, tra questi proprio le vele di Calatrava, che dovrebbero diventare una città della conoscenza, e l'impianto del Tre Fontane, che diventerà un impianto Paralimpico.
La mozione per dire no a Roma 2024 ufficialmente è stata depositata questa mattina e sarà discussa e votata in Assemblea Capitolina probabilmente la prossima settimana, aprendo così un altro fronte: quello dell'eventuale danno erariale.
Il faccia a faccia tra la Raggi e Malagò intanto è solo rinviato a domani. A meno di ulteriori colpi di scena l'incontro è previsto in occasione di una conferenza stampa per la presentazione del logo ufficiale di "UEFA Euro Roma 2020".
Saltato l'incontro in Campidoglio
In mattinata infatti non c'è stata nessuna riunione tra la Raggi, e il presidente del Coni Malagò, il quale dopo aver fatto anticamera per oltre mezz'ora è stato avvisato da un addetto stampa del Campidoglio che il sindaco non sarebbe venuto. A quel punto la delegazione del Coni ha lasciato il Campidoglio.
Il sindaco Raggi nella conferenza stampa ha detto che ha avuto un contrattempo "avevo qualche minuto di ritardo, mentre entravo nel palazzo il presidente Malagò ha preferito andare via, il tempo c'era e non erano 40 minuti ritardo".
Malagò: "35 minuti di attesa troppi, ce ne andiamo"
"Ce ne andiamo perché 35 minuti di attesa sono troppi". Giovanni Malagò spiega all'Ansa l'inaspettato epilogo di quello che doveva essere l'incontro chiarificatore sulla posizione del sindaco di Roma, Virginia Raggi, sulla candidatura italiana ai giochi del 2024. "Il sindaco di Roma avrebbe dovuto dedicare al mondo dello sport un po' più di attenzione e rispetto".
"Da Raggi demagogia e populismo"
Poi il presidente del Coni attacca la sindaca: che il Comune di Roma stia ancora pagando i debiti per le Olimpiadi del 1960 non è vero, è "demagogia e populismo", dice riferendosi alle parole di Virginia Raggi. "Andremo avanti fino ad un no formale. Si dovranno prendere le loro responsabilità. L'unica cosa che dico, e regalo un vantaggio perché sono corretto, non tirassero fuori quelle motivazioni relative alle altre città perché Wikipedia non è aggiornato e gli uomini di sport lo sanno molto bene", aggiunge.
La telefonata ed il tweet di Grillo
Il fondatore del movimento 5 stelle Beppe Grillo ha telefonato al sindaco di Roma. "Brava Virginia, ti ho seguito in conferenza stampa, avanti così". Così Grillo si è complimentato per la conferenza stampa sul no alle Olimpiadi del 2024. Durante l'incontro con i giornalisti della Raggi Grillo aveva twittato:
DIRETTA: No alle olimpiadi del mattone #PrimaIRomani https://t.co/tXN6wow0vV di @virginiaraggi pic.twitter.com/rwd7e79IMJ
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 21 settembre 2016