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TECH

Ciao,Steve

Jobs, la creatività e la 'regola del tre'

Il Ceo della Apple era irriducibile sui meeting, tanto che una volta si rifiutò di partecipare a un incontro con il presidente Obama...

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Steve Jobs non amava le riunioni: anche in quello era minimalista, preciso e metodico.
 
In un’intervista a Bloomberg del 2004, diceva che “il sistema è che non c'è sistema. Ciò non significa che non abbiamo un processo. Apple è un'azienda molto disciplinata e abbiamo ottimi processi. Ma non è di questo che si tratta. Il processo ti rende più efficiente... Ma l'innovazione viene da persone che si incontrano nei corridoi o che si chiamano alle 10:30 di sera con una nuova idea (…)”.
 

Nella biografia ufficiale, pubblicata nel 2011, frutto di lunghi incontri con lo scrittore Walter Isaacson, Jobs aggiungeva questa notazione: “Nella nostra epoca connessa c'è la tentazione di pensare che le idee possano essere sviluppate tramite e-mail e iChat. Questo è pazzesco. La creatività nasce da incontri spontanei, da discussioni casuali. Incontri qualcuno, chiedi cosa sta facendo, dici "wow" e presto ti stai inventando ogni sorta di idea”.
 
Il lavoro  fa girare gli affari e le riunioni di lavoro dovrebbero agevolarlo. Ma secondo uno studio della Harvard Business Review, passiamo molto tempo in riunioni e il motivo principale è che la leadership vorrebbe tenere tutto sotto controllo.  Steve Jobs aveva invece una visione molto chiara su quali riunioni tenere e quali tagliare via e come gestire il tempo in modo efficiente. La sua ‘regola del tre’ ancora oggi è parametro per molti imprenditori e non solo.
 
Prima regola: le riunioni devono essere ristrette, limitate a pochi partecipanti, idealmente tre e comunque non più di cinque persone. Più persone in una riunione, meno è produttiva, mentre bisogna conoscere in anticipo il ruolo di ogni persona in riunione.  Jobs stesso clamorosamente rifiutò un invito dell’allora presidente americano Barack Obama a un incontro tecnico perché il numero degli invitati era, secondo il Ceo di Apple, eccessivo.
 
Seconda regola: l'ordine del giorno deve essere sintetico, con non più di tre punti. L'obiettivo è la concentrazione. Più punti all'ordine del giorno (come  “varie e eventuali”) spesso portano a argomenti non correlati e conversazioni secondarie.
 
Terza regola: la durata della riunione non può superare i 30 minuti. Qui le idee di Jobs hanno riscontro anche dalla scienza, che ci dice che gran parte del tempo speso in riunioni è sprecato perché la nostra capacità di attenzione è molto breve e la nostra mente non è in grado di sostenere una discussione analitica per molto tempo. Qualcuno ha portato la terza regola di Jobs al tempo di un caffè al distributore: Sheryl Sandberg, la numero due di Facebook, pretende di concludere molti dei suoi incontri in 10 minuti.
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