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ITALIA

Germania prepara riforma apparato sicurezza

Strage Berlino. Anis Amri aveva mille euro, pista su banconote

Proseguono dunque a ritmo serrato le indagini sull'attentatore del mercatino di natale in Germania. In Italia resta alta l'attenzione: riunito permanentemente il Comitato di Analisi Strategico Antiterrorismo

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Anis Amri, il terrorista tunisino ritenuto l'autore della strage di Berlino che ha trovato la morte nel Milanese, durante un conflitto a fuoco con la polizia, non aveva in tasca un centinaio di euro, come si è appreso sulle prime, ma oltre mille. Contanti che, al vaglio dell'antiterrorismo, avrebbero generato un'importante pista investigativa. I soldi, tutti in tagli da 50 e 20 euro, si presume infatti siano stati prelevati da uno sportello Bancomat, da lui o da qualcuno per lui

Un particolare, quello delle banconote, che non e' sfuggito agli investigatori, che si sono attivati per risalire all'identificazione del luogo di emissione della cartamoneta. La Zecca di Stato, infatti, quando stampa i soldi cartacei li fa circolare in 'pacchetti' di cui registra i numeri seriali.

Dai numeri, quindi, attraverso un laborioso lavoro di archivio si potrebbe arrivare anche all'istituto che ha ricevuto quel pacchetto, e da lì alla filiale e, con un po' di fortuna, se non a chi ha prelevato, al giorno del ritiro. E magari allo sportello. Che in genere sono vigilati da impianti di videosorveglianza a circuito chiuso.

Terrorismo: resta alta attenzione in Italia
L'attenzione intanto resta alta in Italia dopo i fatti di Berlino e Istanbul. Il 'Casa' (Comitato di Analisi Strategico Antiterrorismo) riunito permanentemente con "l'obiettivo - sottolineano al Viminale - di garantire, anche in questi giorni di festa, il massimo impegno per la sicurezza e la tranquillità degli italiani". Sono moltissime, e provenienti da più parti, le segnalazioni arrivate al Casa e agli organismi di intelligence e di polizia in questi giorni. Numerosi gli 'alert' diramati per informare in tempo reale gli uffici di frontiera, chi vigila su aeroporti e ferrovie, e i comandi delle forze dell'ordine sul territorio.

Su intercettazioni e monitoraggi le forze di polizia stanno producendo il massimo sforzo già dal 23 dicembre, quando nel conflitto a fuoco con una pattuglia della Polizia a Sesto San Giovanni, è stato ucciso proprio Anis Amri, il tunisino ritenuto autore della strage di Berlino, bloccato dopo aver scorrazzato per mezza Europa.

Dopo attacco Berlino, Germania prepara riforma apparato sicurezza
Il ministro degli Interni tedesco ha proposto un piano per riformare l'apparato di sicurezza del Paese, che affida maggiori poteri alle autorità federali sull'intelligence interna e sulle espulsioni dei migranti illegali, dopo il sanguinoso attacco di Berlino. Il ministro Thomas de Maiziere ha proposto anche maggiori poteri per la polizia federale e la creazione di un centro di gestione delle crisi. "Non abbiamo giurisdizione federale per occuparci di catastrofi nazionali. La giurisdizione per la lotta contro il terrorismo internazionale è frammentata" ha scritto in un intervento sul quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung. "Il raggio d'azione della polizia federale è limitato alle stazioni ferroviarie, agli aeroporti e ai controlli di frontiera" ha argomentato De Maiziere, aggiungendo che "è tempo" di un riesame dell'organizzazione della sicurezza tedesca.

Dopo che il tunisino Anis Amri ha fatto piombare un camion su in affollato mercato di Natale a Berlino il 19 dicembre, è emerso rapidamente che il richiedente asilo era sfuggito alla rete dei controlli. Amri era sotto sorveglianza da marzo, ma la polizia tedesca aveva smesso di seguirlo a settembre, pensando che si trattasse di un piccolo spacciatore. L'uomo, la cui richiesta di asilo era stata respinta, avrebbe dovuto essere espulso mesi fa, ma la Tunisia ha fornito le carte necessarie solo dopo l'attacco.

De Maiziere ha detto che i centri di rimpatrio federali devono poter accogliere i migranti illegali per settimane prima dell'espulsione, mentre per chiudere i buchi nella sicurezza al polizia federale deve avere maggiori poteri. "Il mandato attuale della polizia federale è troppo limitato" ha detto. "Ci servono regole comuni e un miglior coordinamento, ad esempio sui controllo di individui pericolosi". Inoltre secondo il ministro il governo federale deve prendere il controllo dei servizi di intelligence interna.
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