ITALIA
2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti
Strage di Bologna, Mattarella: "Restano zone d'ombra da illuminare"
"L'orologio della stazione, fissato sulle 10 e 25, è divenuto simbolo" della memoria e "di un dovere morale di vigilanza che è parte del nostro essere cittadini, di una incessante ricerca della verità che non si fermerà davanti alle opacità rimaste"
Nell'ultima parte del corteo, come una sorta di "testimone vivente", per il secondo anno consecutivo, l'autobus della linea 37, matricola 4030, emblema della strage. Il bus 37, la mattina dello scoppio della bomba alla stazione di Bologna, si trasformò in un improvvisato pronto soccorso mobile, e in un vero e proprio carro funebre per le vittime innocenti dell'attentato facendo la spola, fino a notte fonda, dalla stazione all'obitorio.
Mattarella, restano zone d'ombra
"L'orologio della stazione, fissato sulle 10 e 25, è divenuto simbolo" della memoria della Strage di Bologna e "di un dovere morale di vigilanza che è parte del nostro essere cittadini, di una incessante ricerca della verità che non si fermerà davanti alle opacità rimaste". Lo afferma in Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 38 esimo anniversario dell'attentato che "strazio' - ricorda il Capo dello Stato - 85 vite innocenti, con indicibili sofferenze in tante famiglie, ferendo in profondità la coscienza del nostro popolo. Il tempo - aggiunge - non offusca la memoria di quell'attentato, disumano ed eversivo, che rappresentò il culmine di una strategia terroristica volta a destabilizzare la convivenza civile e, con essa, l'ordinamento democratico fondato sulla Costituzione".
"I processi giudiziari sono giunti fino alle condanne degli esecutori" della strage alla stazione di Bologna, "delineando la matrice neofascista dell'attentato. Le sentenze hanno anche individuato complicità e gravissimi depistaggi. Ancora restano zone d'ombra da illuminare", ha detto ancora il Capo dello Stato.
"L'impegno e la dedizione di magistrati e servitori dello Stato hanno consentito di ottenere risultati che non esauriscono ma incoraggiano l'incalzante domanda di verità e giustizia. L'azione generosa che l'Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage ha svolto negli anni, e continua a svolgere, costituisce una preziosa energia che riesce a propagarsi nella società e nelle istituzioni".
Nel rinnovare i sentimenti "di vicinanza ai familiari delle vittime" Mattarella rivolge "un ringraziamento ai bolognesi e a tutti coloro che continuano a onorare il ricordo delle vittime con civismo e passione democratica. Proprio il senso di comunità, che i terroristi volevano spezzare - conclude - è la garanzia che non prevarrà la cultura di morte". "Bologna e l'Italia seppero reagire" alla Strage alla stazione "mostrando anzitutto quei principi di solidarietà radicati nella nostra storia. Il popolo italiano seppe unire le forze contro la barbarie. Di fronte alle minacce piu' gravi, le risorse sane e vitali del Paese sono sempre state capaci di riconoscere il bene comune: questa lezione non va dimenticata".
Bonafede, Stato negligente, prometto fatti
"Per me è incredibile che, dopo che lo Stato si è dimostrato negligente per 38 anni, i familiari dimostrino ancora una volta una lezione di civiltà che la politica non ha mai dato e dimostrano di credere nello Stato. Mi onora e sento la responsabilità di essere qui parlare con voi". Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, incontrando i familiari delle vittime della Strage di Bologna nell'aula del consiglio comunale. "Non saranno le parole che pronuncio adesso a rassicurarvi, di parole ne avete ascoltate tante. Voglio e pretendo da me stesso in quanto rappresentante dal Governo - ha detto - che siano i fatti a dimostrare l'impegno dello Stato, vicino a voi nella ricerca della verità e nelle richieste portate avanti su cui avremo modo di confrontarci assiduamente nelle prossime settimane". Dall'aula che lo scorso anno si svuotò per protesta al momento dell'intervento del ministro Galletti,è partito un applauso. "C'è un obbligo morale prima ancora che politico che ci guida: giungere ad una verità certa, libera da zone grigie e sospetti. Questo è l'unico vero modo di onorare le vittime e realizzare le legittime e sacrosante richieste dei loro familiari", ha detto il ministro della Giustizia, nell'incontro coi familiari delle vittime della Strage di Bologna. "C'è uno Stato che per 38 anni è rimasto in silenzio, negligente e non ha voluto fare luce su verità inconfessabili su cui bisogna accendere un faro".
"Vogliamo che possiate credere nello Stato non con le parole ma con i fatti concreti. Il tempo delle parole è finito: abbiamo siglato un protocollo triennale tra ministero della Giustizia, dei Beni culturali e Cdm per la digitalizzazione degli atti così che siano accessibili a tutti". Parlando davanti ai familiari delle vittime della strage del 2 agosto, il ministro ha sottolineato che questa attività di digitalizzazione della documentazione relativa alle stragi che hanno insanguinato l'Italia negli negli scorsi decenni, verrà portata avanti anche con il coinvolgimento "dei detenuti" in un'ottica di finalità rieducativa della pena. La digitalizzazione, ha concluso, riguarderà la cosiddetta "Rete degli archivi per non dimenticare".
'Bolognesi, attendiamo segnale di cambiamento
"Attendiamo un segnale concreto di cambiamento che, da oggi in poi, dimostri nei fatti che c'è un una classe dirigente che non ha paura della verità su stragi e terrorismo e che rispetti chi sta ancora pagando il prezzo troppo alto di quella grave omissione". E' l'appello alle istituzioni rivolto dal palco della stazione di Bologna da Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della Strage del 2 agosto. "Una classe dirigente seria ha il dovere di mantenere le promesse fatte e assumersi la responsabilità di fare finalmente chiarezza sui fatti oscuri che hanno insanguinato la storia recente del nostro Paese. Dimostrare nei fatti, di avere paura della verità su stragi e terrorismo proprio di una classe dirigente non all'altezza di governare il nostro Paese".