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ITALIA

La decisione

Trattativa Stato-mafia, la Cassazione: "Il processo resta a Palermo"

Rigettata la richiesta di trasferire il processo a Caltanissetta dei legali degli ex ufficiali dell'Arma, Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno

La Corte di Cassazione
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Va avanti, quasi a riflettori spenti, il processo sulla trattativa Stato-mafia e oggi, 18 aprile, la Cassazione ha deciso che questo processo resterà a Palermo, respingendo l'istanza di rimessione dei legali degli ex ufficiali dell'Arma, Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni che avevano chiesto di trasferirlo a Caltanissetta. Gli imputati che hanno presentato la richiesta sono stati anche condannati al pagamenti delle spese processuali. Il collegio era presieduto da Stefano Agrò.

Rischio di paralisi
ll rischio di un eventuale spostamento in un'altra Procura è che tutto avrebbe dovuto iniziare praticamente da capo: nuovi magistrati che avrebbero dovuto prendere in mano una materia delicata e soprattutto studiare un'indagine complessa che va avanti da anni e non si è ancora conclusa. 

Imputati importanti
Quello sulla trattativa, non è un procedimento qualsiasi: nella cerchia degli imputati, oltre ai boss Riina, Provenzano, Bagarella e Cinà, ci sono ex esponenti delle forze dell’ordine, politici come Marcello Dell'Utri e Nicola Mancino e come testimone d'eccezione il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 




 
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