ITALIA
Carte di credito rubate e truffe telefoniche, sei arresti
L'organizzazione effettuava i furti della corrispondenza nei centri di smistamento di Poste Italiane nel Centro-Nord Italia individuando le buste contenenti le carte di credito spedite da parte degli istituti di credito
A quel punto entrava in gioco un esperto gruppo di "telefonisti" che metteva in atto la tecnica del Vishing (Neologismo anglosassone ottenuto dalla crasi tra le parole voice più phishing). Il gruppo dei "telefonisti" chiamava i vari Istituti emittenti delle carte e, presentandosi come maresciallo o ispettore delle Forze dell'ordine, affermava di aver appena sequestrato un consistente numero di carte di credito rinvenute in possesso a malviventi. Con la scusa di riconsegnare i titoli in sequestro, si faceva indicare il numero di telefono dei clienti. Una volta ottenuti i dati, l'organizzazione paventava problemi connessi nell'attivazione del titolo riuscendo infine a farsi indicare il pin dei titoli. Il profitto illecito ha portato nelle casse dell'organizzazione criminale più di un milione di euro. Le carte interessate dalle frodi sono centinaia.