ITALIA
l'iniziativa della Polizia postale
'Una vita da social', ultima tappa della campagna contro il cyberbullismo
Ha coinvolto più di 500.000 studenti in tutta Italia. "L'iniziativa vuole fare in modo che Internet possa essere vissuto da tutti come un'opportunità e non come un pericolo".
Roma
"Presta attenzione nel pubblicare video, foto o post con informazioni personali; un’immagine condivisa con i social network entra definitivamente nel web e non sarà possibile controllarne la diffusione" o "Quando ricevi mail, chat o sms provocatori e/o minacciosi, evita di rispondere e in caso di insistenza blocca o segnala il contatto che ti infastidisce".
Sono alcuni dei consigli che la Polizia postale ha dato ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori durante la campagna di sensibilizzazione 'Una vita da Social'. L’iniziativa è nata per spiegare ai giovani quali rischi corrono quando navigano in rete, a partire dal cosiddetto cyber bullismo fino all’adescamento on-line.
Oggi a Venaria Reale la tappa conclusiva del progetto che ha coinvolto gli istituti scolastici ed è stato organizzato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dalla Polizia postale, in collaborazione con il Miur (Ministerodell’istruzione, dell’università e della ricerca), Radio Italia e con alcune delle più importanti società che operano sul web (Facebook, Google, Youtube, Fastweb).
'Una vita da Social' ha fatto tappa in 39 città italiane spostandosi su un camion con il logo dell’iniziativa dove gli specialisti della Polizia postale hanno incontrato più di 500.000 studenti assieme alle loro famiglie e insegnanti.
"L’iniziativa – hanno spiegato gli organizzatori – è motivata dal crescente numero di reati ai danni di minorenni nel mondo virtuale: fatti di cronaca legati al cyber bullismo, alcuni finiti in suicidi di adolescenti. Il bullismo è un fenomeno da sempre esistito, ma con il diffondersi di Internet, ciò che è cambiata è la potenzialità offensiva del gesto. L`offesa non è più circoscritta alla ristretta cerchia di amici della classe o del quartiere ma attraverso la rete può arrivare dovunque".
Sono alcuni dei consigli che la Polizia postale ha dato ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori durante la campagna di sensibilizzazione 'Una vita da Social'. L’iniziativa è nata per spiegare ai giovani quali rischi corrono quando navigano in rete, a partire dal cosiddetto cyber bullismo fino all’adescamento on-line.
Oggi a Venaria Reale la tappa conclusiva del progetto che ha coinvolto gli istituti scolastici ed è stato organizzato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dalla Polizia postale, in collaborazione con il Miur (Ministerodell’istruzione, dell’università e della ricerca), Radio Italia e con alcune delle più importanti società che operano sul web (Facebook, Google, Youtube, Fastweb).
'Una vita da Social' ha fatto tappa in 39 città italiane spostandosi su un camion con il logo dell’iniziativa dove gli specialisti della Polizia postale hanno incontrato più di 500.000 studenti assieme alle loro famiglie e insegnanti.
"L’iniziativa – hanno spiegato gli organizzatori – è motivata dal crescente numero di reati ai danni di minorenni nel mondo virtuale: fatti di cronaca legati al cyber bullismo, alcuni finiti in suicidi di adolescenti. Il bullismo è un fenomeno da sempre esistito, ma con il diffondersi di Internet, ciò che è cambiata è la potenzialità offensiva del gesto. L`offesa non è più circoscritta alla ristretta cerchia di amici della classe o del quartiere ma attraverso la rete può arrivare dovunque".