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TECH

Pubblica amministrazione

Digitale, Vittorio Colao presenta la strategia per il cloud nazionale

Il piano prevede tutti i dati della Pa su cloud, gara entro il 2022 e migrazione completa nel 2025

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"E' una casa moderna per i dati degli italiani. Si tratta di un risultato bilanciato, orientato a garantire al tempo stesso sicurezza e nuove tecnologie".  Lo ha detto il ministro per l'Innovazione e la transizione digitale Vittorio Colao presentando la strategia Cloud Italia.

Entro il 2021 sarà pubblicato il bando di gara per la realizzazione del polo strategico nazionale che realizzerà il cloud sul quale verranno migrati i dati della pubblica amministrazione. È quanto prevede la Strategia Cloud Italia presentata dal ministro per l'innovazione tecnologica Vittorio Colao e dal sottosegretario con delega ai servizi Franco Gabrielli. L'aggiudicazione della gara e la realizzazione del Psn è prevista entro il 2022 mentre il completamento della migrazione è previsto entro il 2025.  La pubblicazione del bando di gara per la realizzazione del polo strategico nazionale avverrà entro la fine del 2021. "A giorni ci aspettiamo che arrivino proposte per il Polo strategico nazionale", ha aggiunto Colao.

Dati migrati entro il 2025
Per la migrazione, le amministrazioni dovranno classificare dati e servizi sulla base delle indicazioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, con il supporto del dipartimento per la trasformazione digitale, definire i piani di migrazione che saranno validati dal Dipartimento.

Alla presentazione del documento di indirizzo strategico per l'implementazione e il controllo del Cloud della PA, oltre al ministro Colao, erano presenti Franco Gabrielli,  sottosegretario di Stato delegato alla Sicurezza, Roberto Baldoni direttore generale dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Paolo de Rosa, chief technology officer del Dipartimento per la Trasformazione digitale. 

Partenariato per la gara
La procedura scelta per la gara è quella del partenariato pubblico privato che, ha spiegato Colao, più si presta alla coprogettualità. Il Polo Strategico Nazionale sarà articolato in almeno 4 data center distribuiti in due regioni. La sua gestione operativa, si legge nel piano "sarà affidata a un fornitore qualificato sulla base di opportuni requisiti tecnico-organizzativi" che "dovrà garantire il controllo sui dati in conformità con la normativa in materia, nonché rafforzare la possibilità della Pa di negoziare adeguate condizioni contrattuali con i fornitori di servizi Cloud".

Il Psn dovrà permettere alla Pa "di garantire sin dalla progettazione il rispetto dei requisiti in materia di sicurezza" e "di abilitare la migrazione" dei dati di tutte le amministrazioni dalle più grandi ai singoli piccoli comuni. La sicurezza degli archivi sarà tarata in base alla delicatezza dei dati da gestire con servizi divisi in diversi livelli, dal cloud pubblico per dati non qualificati, che potrà avere sede anche all'estero, fino a quello privato qualificato in grado di garantire la sicurezza dei dati strategici con sede in Italia e criptografia nazionale.

Consorzio? "Vedremo"
"Leggo i giornali, ho letto e sentito quello che è stato dichiarato riguardo a un'offerta da parte di un consorzio, vediamo cosa succederà", ha detto il ministro per l'Innovazione e transizione digitale rispondendo a chi gli chiedeva chiarimenti sull'ipotesi di una cordata tra Tim, Cdp, Sogei e Leonardo per il polo del cloud nazionale.

Colao ha quindi ricordato che c'è stata la fase della "manifestazione di interesse, abbiamo risposto, abbiamo dato chiarificazioni su quanto chiesto, a questo punto è il momento
in cui si deve concretizzare qualcosa".
 
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