L'ultima verità sul ritrovamento di Aldo Moro: lasciato morente nel bagagliaio della Renault 4
Le terribili immagini del ritrovamento del corpo di Aldo Moro e le successive fotografie realizzate dopo la decisione del Viminale di aprire le porte del garage dove è custodita la Renault 4 usata dalle Brigate Rosse. Dopo un lungo restauro, sono visibili sul pianale di lamiera dell'auto, in fondo a sinistra, il segno indelebile lasciato da un proiettile. Mentre su un lembo di tappezzeria, sempre nella parte sinistra del bagagliaio, sono evidenti delle macchie scure
Dopo 55 giorni di sequestro, Aldo Moro viene ritrovato cadavere in via Caetani. L'italia repubblicana resta attonita: il calendario segna 9 maggio 1978. Lasciato agonizzante nel bagaglio di una Renault 4 rossa, nel cuore di Roma, il ritrovamento - avvenuto in seguito alla telefonata del brigatista Valerio Morucci - segna un punto di non ritorno per le Brigate Rosse.
Ma dopo 40 anni, restano dubbi sulla dinamica della morte dello statista della Dc. Moro, infatti, sarebbe stato ucciso in modo diverso da come abbiamo saputo e forse, addirittura, non dentro la macchina. Di sicuro gli hanno sparato mentre era seduto o in piedi, con il busto eretto. E le armi, che erano due (una Skorpion e una Walther) gli furono puntate contro, verso il torace, per sparare quasi a bruciapelo. Soltanto dopo l'esecuzione, il politico sarebbe stato trasferito agonizzante nel bagagliaio della Renault 4: all'interno della quale spirò.
È la ricostruzione fatta dal Ris di Roma, che ha collaborato con la Commissione parlamentare di inchiesta a ricostruire il periodo precedente al ritrovamento. Le modalità dell'omicidio di Moro, la mattina del 9 maggio del 1978, sono discordanti con quanto è agli atti, dopo le dichiarazioni dei brigatisti che in tre - Moretti, Maccari e Gallinari - si sono autoaccusati degli spari contro il leader Dc.
"Io credo che Moro - ha sottolineato il comandante del Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri Luigi Ripani - seduto, magari su una sedia o su un bancone", mentre era a una certa distanza dall'auto. Inoltre ora sappiamo che il presidente Dc, contrariamente a quanto detto, non morì subito dopo gli spari di Moretti (o di chi ha premuto il grilletto contro il leader della Dc).
Perché via Caetani?
Un luogo simbolico, a metà strada tra piazza del Gesù, dove c'era la sede nazionale della Dc, e via delle Botteghe Oscure, quartier generale del Partito comunista. Poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, Francesco Cossiga si dimette da ministro dell'Interno. La famiglia di Moro rifiuta i funerali di Stato, ritenendo le istituzioni colpevoli di non aver fatto abbastanza per salvargli la vita. Alcuni giorni dopo Papa Paolo VI, amico e confessore dello statista, celebra una commemorazione funebre pubblica a cui partecipano numerose personalità della politica e delle istituzioni. Moro viene poi seppellito a Torrita Tiberina, un luogo amato dallo statista.