Boom del patrimonio culturale italiano: 128 milioni di visitatori nel 2018. Ecco i luoghi più amati
I dati del rapporto Istat "L'Italia dei musei 2018. In vetta alla classifica dei luoghi più visitati figurano il Pantheon, il Colosseo, l'Area Archeologica di Pompei e il Museo e Parco di Capodimonte. Non è però tutto oro quel che luccica. A fronte della grande ricchezza e varietà di offerta distribuita capillarmente in ogni Comune il turismo culturale appare estremamente polarizzato: la grande massa di ingressi infatti è concentrata in 10 città e diminuiscono nel complesso i visitatori nelle aree archeologiche.
Nel 2018, oltre 128 milioni di persone (128,6 per l'esattezza, di cui 58,6 stranieri) hanno visitato il patrimonio culturale italiano: quasi 10 milioni in più (+8%) rispetto al 2017. Lo rende noto l'Istat nel rapporto 'L'Italia dei musei 2018'.
In particolare, è quasi raddoppiata l'utenza dei musei, dei monumenti e delle aree archeologiche statali, passando da 34,6 milioni a 54,1 milioni di visitatori, ed è cresciuto, seppure più lentamente, anche il pubblico delle strutture non statali: da 62,7 milioni del 2006 a 74,5 milioni.
I 128,6 milioni di ingressi del 2018 sono distribuiti nel modo seguente: 63,4 milioni nei musei, 51,1 milioni nei monumenti, 13,7 nelle aree archeologiche e 488 mila nelle strutture ecomuseali. Le strutture statali (460 tra musei, aree archeologiche e monumenti musealizzati) hanno attratto, solo lo scorso anno, circa 54 milioni di visitatori (pari al 42% del totale), con un'utenza media quattro volte maggiore di quella non statale (in media quasi 120 mila persone
per istituto statale contro 19 mila per istituto non statale).
Accanto all'estrema diffusione e varietà, precisa il rapporto, ulteriori caratteristiche che contraddistinguono il patrimonio culturale nazionale sono la polarizzazione dimensionale e la concentrazione dei flussi di visitatori. In cima alla classifica dei luoghi più visitati figurano il Pantheon, il Colosseo, l'Area Archeologica di Pompei e il Museo e Parco di Capodimonte, tutte istituzioni statali che hanno registrato nel 2018 più di tre milioni di visitatori ciascuna e che insieme ne totalizzano 21,5 milioni, pari al 17% del pubblico complessivo dell'intero patrimonio culturale italiano.
L'incremento maggiore, spiega l'Istituto di statistica, è registrato dai monumenti e i complessi monumentali (+11,5%) e dai musei (+9,6%). Diminuiscono i visitatori delle aree archeologiche (-11,3%). Le prime 10 città sono nell'ordine Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Milano, Torino, Pisa, Pompei, Siena e Verona, nelle quali si concentra oltre la metà dei visitatori (il 55,5%). Il rapporto sottolinea che dal 2006 al 2018 il pubblico del patrimonio culturale italiano è aumentato di quasi un terzo (32,2%), crescendo mediamente a un ritmo di oltre 2 milioni e mezzo di visitatori all'anno.
Un patrimonio immenso e distribuito su tutto il territorio
Nel 2018, in Italia, sono stati contati 4.908 tra musei, aree archeologiche, monumenti e ecomusei aperti al pubblico, pubblici e privati. Sono i dati contenuti nel rapporto Istat 'L'Italia dei musei 2018'. Questo patrimonio culturale, sottolinea l'Istat, è diffuso su tutto il territorio: in un comune italiano su tre (2.311) è presente almeno una struttura a carattere museale.
Ce ne è una ogni 50 chilometri e una ogni 6 mila abitanti. La maggior parte sono musei, gallerie o raccolte di collezioni (3.882), cui si aggiungono 630 monumenti e complessi monumentali, 327 aree e parchi archeologici e 69 strutture
ecomuseali. Tra musei, aree archeologiche e monumenti, le regioni con la più alta concentrazione di strutture sono Toscana (553), Emilia-Romagna (454), Lombardia (433), Piemonte (411), Lazio (357) e Veneto (304).
Roma (121), Firenze (69), Torino (49), Milano (47), Bologna (46), Trieste (41), Genova (40), Napoli (38), Venezia (37) e Siena (34) sono le prime 10 città con il maggior numero di testimonianze della ricchezza storico-culturale, architettonica e archeologica dell'Italia.
Ampia la diffusione di musei archeologici con testimonianze delle civiltà preistoriche e antiche, di aree e parchi archeologici e di manufatti di archeologia (20%) in particolare in Sardegna, Basilicata, Molise, Sicilia e Lazio. A seguire i musei che espongono collezioni e beni di arte antica, moderna e contemporanea (17,8%), presenti soprattutto in Umbria, Toscana, Marche e Lombardia, e i musei che raccontano usi e costumi delle comunità locali attraverso collezioni etno-antropologiche (11,7%), diffusi soprattutto in Basilicata, nella Provincia di Bolzano, in Calabria, Valle d'Aosta e Piemonte.
I musei di arte sacra e le chiese e i monumenti a carattere religioso musealizzati sono il 10,3% del totale, situati in larga parte nel Mezzogiorno, in Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Nonostante in numero ancora limitato (1,4%), le istituzioni ecomuseali sono una realtà emergente - a oggi presenti soprattutto in Valle d'Aosta, Piemonte, nella provincia di Trento, in Calabria e in Veneto - che testimoniano la ricchezza diffusa sul territorio e non contenibile in una struttura fisica, e la volontà crescente anche delle piccole realtà locali di preservare e promuovere la memoria storica, l'identità culturale e le risorse artistiche dei luoghi attraverso progetti che coinvolgono le comunità locali.