Chiesa e coronavirus, cambiano le messe: stop acquasantiera, comunione in bocca e segno della pace
In via cautelativa, la Diocesi di Bolzano ha indicato le prime misure per prevenire contagi da coronavirus. Diventa prassi l'ostia poggiata sulla mano, mentre s'invitano i fedeli a evitare l'acquasantiera e il segno della pace. A Sant'Antonio di Padova cala l'affluenza e sono sospese messe, confessioni e benedizioni
È il coronavirus a 'piegare' le regole di un'istituzione che da oltre duemila anni esprime attraverso rituali i segni della fede. In via cautelativa, tra le precauzioni adottate per contenere il contagio da coronavirus, la diocesi di Bolzano-Bressanone ha deciso nuove modalità di fruizione della messa: ricevere la comunione in mano e non in bocca, è l'aspetto più importante e già praticato da alcuni parroci, evitare lo scambio del segno della pace e non servirsi dell'acqua nell'acquasantiera della chiesa.
Il vescovo Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier, precisano che al momento non si ravvisa alcun motivo per sospendere le celebrazioni. Come società civile - sottolinea la Diocesi - siamo chiamati a vivere questa fase di attenzione e prudenza con senso di responsabilità, senza creare allarmismi e paure ingiustificate. "Come cristiani - conclude il vescovo Muser - con la preghiera siamo vicini in particolare alle persone malate e ai loro familiari, ma anche a quanti si stanno impegnando con competenza e professionalità per la salute pubblica e soprattutto per le persone più deboli e anziane. Li ringraziamo per il loro lavoro".
Misure identiche richieste dall'arcivescovo di Latina e Terracina, monsignor Mariano Crociata, che ai parroci, con decorrenza immediata, ha chiesto di "togliere l'acqua benedetta dall'acquasantiera posta agli ingressi delle chiese" e "nelle liturgie, quando previsto, di invitare i fedeli a scambiarsi il segno della pace con un semplice inchino e a ricevere la Santa Comunione nella mano".
Nella Basilica di Sant'Antonio, a Padova, uno dei luoghi di culto più venerati d'Italia, sia pure aperto a mezzo servizio, e lo sarà fino alla fine della "quarantena" per coronavirus, il vescovo ha deciso di sospendere messe, confessioni e benedizioni. "Sono in servizio dalle 8 e ho ricevuto solo una chiamata", dice Giuseppe, un tassista. "Sono qui da 25 anni e non ho mai visto così poca gente - afferma Patrizia,
titolare di una bancarella di souvenir - .Tra poco chiudo tutto e torno a casa". Dentro la Basilica ci sono tanti addetti alle pulizie e pochi fedeli. L'acquasantiera è vuota. "Il virus avrà la corona, ma solo Tu sei Re, Signore", si legge sul quaderno dei visitatori.