Cina, "scontento e forte disappunto" per il flash mob pro Hong Kong organizzato dalla Lega
L'ambasciata cinese critica la manifestazione leghista davanti alla sede diplomatica di Roma e Salvini risponde: "Non si azzardino a paragonare la Cina all'Italia. Peggio di loro solo il silenzio del nostro governo"
Non è piaciuto alla Cina il flash mob organizzato ieri dalla Lega davanti alla sede diplomatica di Pechino in segno di solidarietà con Hong Kong e al quale ha partecipato anche il leader Matteo Salvini.
In una nota, l'ambasciata cinese in Italia esprime "forte scontento e disappunto" per il flash mob inscenato il 2 luglio da "alcuni politici italiani che hanno pronunciato accuse gratuite contro la Cina".
"Il governo centrale cinese tutela la sicurezza nazionale attraverso una legislazione e garantisce la stabilità e la durata nel tempo del principio 'un Paese, due Sistemi', mantenendo la prosperità e la stabilità di Hong Kong. I suddetti politici, invece, applicano due pesi e due misure rispetto a quanto sta avvenendo a Hong Kong, mettendo in scena lo spettacolo cui abbiamo assistito con dispiacere", si legge ancora nella nota che continua: "Al mondo non c'è Paese, Italia e Cina comprese, che, di fronte a gravi crimini che ne minacciano la sicurezza nazionale, rimarrebbe seduto a guardare senza far niente. Tali politici, che avevano denunciato gli atti di violenza e criminalità che hanno avuto luogo sul territorio italiano e avanzato proposte volte a rafforzare le misure legislative in materia di ordine pubblico, di fronte alle deliberate violazioni della legge da parte dei violenti di Hong Kong, che sfociano persino in crimini di separatismo, fingono invece di non vedere e non sentire".
Immediata la replica del leader della Lega Matteo Salvini e del responsabile del Dipartimento Esteri della Lega Giancarlo Giorgetti. "L’Ambasciata cinese non si azzardi a paragonare la Cina all’Italia. A Pechino non esistono partiti alternativi a quello comunista, l’opposizione è imbavagliata, a Hong Kong vengono arrestati perfino i ragazzini con inaudita violenza. L’Ambasciata fa addirittura riferimento ai Decreti sicurezza, pur senza citarli espressamente: ricordiamo che in Italia le leggi sono approvate da un Parlamento democraticamente eletto e non ratificate dall’Assemblea nazionale del popolo piegata al Partito comunista. Più grave e vergognoso del comunicato del portavoce dell’Ambasciata cinese in Italia c’è solo il silenzio del nostro governo sui fatti di Hong Kong”.