Giuseppe Conte ad Assisi: "Serve un Paese rigenerato, siamo al lavoro per un piano di rinascita"
Il premier ad Assisi ha partecipato alle celebrazioni per san Francesco. Con lui, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Questa pandemia ci ha reso coscienti del valore della relazione, della cura, abbiamo compreso di essere fratelli tutti, come dice il papa nella sua enciclica ispirata al messaggio di San Francesco" ha detto il presidente del Consiglio
"L'Italia che sta faticosamente uscendo dalla pandemia dovrà essere una comunità rigenerata: il nemico non è stato ancora sconfitto, siamo consci che non possiamo disperdere i sacrifici compiuti". Lo dice il premier Giuseppe Conte ad Assisi, in occasione delle celebrazioni della festa di San Francesco. "Dalla drammatica esperienza del Covid traiamo il valore dell'essenziale, di quello che veramente conta, di quello che è decisivo anche se invisibile agli occhi. In questo il messaggio di san Francesco appare di straordinaria modernità".
E ha proseguito: "Anche quanti si sono ritrovati meno coinvolti nell'assistenza ai malati" durante la pandemia, "svolgendo il loro lavoro per i servizi essenziali, hanno colto tutti il valore della solidarietà e della condivisione; questa pandemia ci ha reso coscienti del valore della relazione, della cura, abbiamo compreso di essere fratelli tutti, come dice il papa nella sua enciclica ispirata al messaggio di San Francesco" ha detto il premier.
"Al lavoro per piano rinascita e rigenerazione del paese"
"Siamo chiamati a volgere lo sguardo al futuro, in una prospettiva di rinascita verso un modello più equo, sostenibile, rispettoso dell'ambiente: dobbiamo cogliere questa opportunità", ha aggiunto Conte. "la nostra missione e la nostra attività di governo richiede uno sguardo fisso sul futuro, talmente ampio da non poter essere visto con i nostri stessi occhi. Stiamo elaborando un piano nazionale che dovrà consegnare alle prossime generazioni un Paese rigenerato. Non bastano però i programmi, serve una mutazione di passo e di prospettiva anche sul piano culturale", ha sottolineato il premier che rinnova l'appello "per un nuovo umanesimo".