Immigrazione, arresto sindaco di Riace. Fiorello: "Arrestateci tutti". Saviano: "Stato autoritario"
"Si cerca di fermare un sogno", sono le dichiarazioni del vicesindaco di Riace, Giuseppe Gervasi, dopo l'arresto del sindaco Domenico Lucano. Sull'indagine "non mi posso esprimere più di tanto - continua il vicesindaco - ma ho piena fiducia in Mimmo Lucano". Beppe Fiorello sbotta su Twitter: "Il sindaco è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato"
Solidarietà trasversale per Domenico Lucano, il sindaco di Riace arrestato per un presunto utilizzo illecito dei fondi affidati al Comune per la gestione dell'accoglienza dei migranti. In particolare, si contesta il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina avvenuta, tra l'altro, attraverso 'matrimoni di comodo'. Il primo cittadino è stato raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari mentre è stato disposto il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem.
Divenuto simbolo dell'accoglienza, Lucano - secondo la Procura - avrebbe commesso una serie di "diffuse" e "gravi irregolarità" nella gestione del progetto. Irregolarità riguardanti, in particolare, i criteri relativi la lunga permanenza dei rifugiati e l'utilizzo di fatture false tramite le quali sarebbero stati attestati costi gonfiati e non veritieri. "La nostra richiesta era composta da circa mille pagine, il Gip ne ha estratte, per la sua ordinanza, meno di 150. Stiamo, pertanto, preparando il riesame perché la Procura non è d'accordo con le decisioni adottate dal gip". Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Locri Luigi D'Alessio in relazione all'arresto del sindaco di Riace Lucano. "Come Procura - ha aggiunto - chiederemo inoltre la valutazione del tribunale. L'indagine, comunque, non si basa solo sulle intercettazioni ma pure su acquisizioni testimoniali e anche su documenti e attestazioni di fatture e altro. Ribadisco, infine, che la nostra richiesta in merito all'indagine era molto articolata".
Beppe Fiorello è uno dei primi a sbottare su Twitter: "Il sindaco è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato". Il suo appello chiama persino in causa il Pontefice.
Siamo tutti in pericolo, punto.
— Giuseppe Fiorello (@BeppeFiorello) 2 ottobre 2018
il sindaco #domenicolucano è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato, allora#arrestatecitutti.@Pontifex_it a lei la parola, la spieghi lei a questa politica la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le mafie.
''Continua l'accanimento contro Mimmo Lucano, Sindaco di Riace. Il suo modello di accoglienza verso i migranti è da tempo sotto attacco e oggi arriva l'arresto per la paradossale accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina". Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil ricordando che il sindacato "ha sempre sostenuto le politiche di concreta integrazione portate avanti con coraggio da Mimmo Lucano e staremo al suo fianco anche in questo momento". "È ancora più necessaria una mobilitazione nazionale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, per l'accoglienza e per il lavoro di tutte e tutti'' conclude la sindacalista. Dello stesso tenore il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria del Pd, i Radicali con Emma Bonino che assume una posizione grantista.
La reazione di Roberto Saviano è affidata ai social: "Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche". Saviano aggiunge: "Nelle azioni di Mimmo Lucano non c'è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile".
Sul web la solidarietà a Lucano si concretizza con l'hashtag #IostoconMimmo: "Il sindaco di #Riace Mimmo Lucano meriterebbe il Nobel per la Pace, ha avuto gli arresti domiciliari", scrive Giulia Blasi. Altri esprimono "vergogna" per uno stato che colpisce i "simboli dell'accoglienza".
Indagini e intercettazioni
Le indagini si concentrano sul sindaco Lucano e sulla sua compagna Lemlem in merito ai "matrimoni di convenienza", tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire la permanenza di quest'ultime nel territorio italiano. Particolarmente allarmanti sono le irregolarità amministrative e illeciti penalmente rilevanti - secondo la Procura - che costellavano la realizzazione del progetto, ma anche l'estrema naturalezza con la quale Lucano e la sua compagna trasgredivano norme civili, amministrative e penali. "Allora guarda qua, non andare avanti, analizziamo la sua situazione sul piano giuridico. Oggi lei è una diniegata per tre volte, lei non può fare più una commissione, non è più una ricorrente, se è come dice lei che è stata diniegata per tre volte non c'è una quarta possibilità, lei ha solo la possibilità di ritornare in Nigeria però fammi andare avanti sai qual è secondo me l'unica strada percorribile è sposarsi come ha fatto Stella. Stella si è sposata con Nazareno, io sono responsabile dell'ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente con un cittadino italiano", si legge sugli stralci delle intercettazioni. "...Sul municipio, l'ho sposata io, ta - ta - ta veloce...veloce, con Nazareno. Non è vero che è sposata con Nazareno, capito? Però con i documenti risulta così, sul comune di Riace, quando lei con il certificato di matrimonio... tu capisci quello che sto dicendo? Con il certificato di matrimonio lei sta qua adesso. Sai che devi fare? Tu sposati con uno di Riace, dobbiamo trovare uno che ti sposi".