Chiude il CARA a Castelnuovo di Porto. Protesta il sindaco: "Era un modello d'accoglienza"
Prime partenze dal CARA di Castelnuovo di Porto, il secondo centro di accoglienza italiano che entro fine gennaio dovrebbe chiudere. Sotto una pioggia battente, e tra le proteste di alcune associazioni locali, è partito un pullman diretto in Basilicata con una trentina di ospiti a bordo. A protestare c'è anche il sindaco
È iniziato lo sgombero del CARA di Castelnuovo di Porto. Oggi un bus, diretto in Basilicata, ha prelevato una trentina di immigrati ospiti del Centro di accoglienza per richiedenti asilo. Nei prossimi giorni altri pullman 'smisteranno' poco più di 300 migranti nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) di altre regioni, mentre i titolari di protezione umanitaria - che hanno perso il diritto alla prima accoglienza per effetto del 'decreto Salvini' convertito in legge - dovranno trovarsi da soli una sistemazione alternativa e rischiano di ritrovarsi in strada.
"Così si distrugge un modello d'integrazione, s'interrompe un'esperienza positiva, si mandano via bambini che frequentavano fino a ieri la scuola qui, migranti che avevano intrapreso un percorso, che hanno ancora aperte cause per il riconoscimento del loro status", dichiara il sindaco di Castelnuovo di Porto Riccardo Travaglini. "In 24 ore - ha continuato Travaglini - è stato smantellato quanto di buono era stato fatto in questi anni. In questo territorio abbiamo fatto tanta accoglienza, sono transitati di qui 8 mila richiedenti asilo".
Il primo cittadino, fuori dal CARA, ha fatto allestire una tenda con brandine e coperte: "Cinque di loro lasciando il centro ci hanno detto di essere diretti alla stazione Termini, mentre io ospiterò questa notte una donna somala con protezione umanitaria. Non sono per la disobbedienza - termina Travaglini - ma non si può disperdere così un'esperienza positiva di integrazione". A rischio ci sono anche i 107 lavoratori della cooperativa che gestisce il centro.
Il parroco: "Non trattateli come bestie"
"Siamo dispiaciuti e preoccupati. Chiediamo che non vengano trattati come bestiame". E' quanto dichiara al Sir il parroco di Santa Lucia padre Jose' Manuel Torres, messicano, dei Servi di Gesu'.
CRI Roma: le persone non sono slogan
"La storia dell'Umanità si costruisce soprattutto nella difesa dei valori e dei diritti fondamentali delle persone. Noi, tutti, nell'esercizio di ogni forma di responsabilità ricordiamoci che le donne, i bambini e gli uomini sono un'altra cosa rispetto a ogni forma di slogan. Questo è quanto ci sentiamo di sottolineare stasera rispetto alle notizie sulla chiusura del CARA di Castelnuovo di Porto". Così la Croce Rossa di Roma sulla sua pagina Facebook