Reels: la risposta di Zuckerberg a TikTok
Il lancio è stato annunciato in oltre 50 paesi, compresa l'italia, dopo i test in Brasile, India, Germania e Francia
Instagram - la piattaforma che fa parte della ‘galassia Facebook’ insieme a Whatsapp - lancia la sfida a TikTok con Reels. La nuova funzionalità serve a creare video di 15 secondi con audio, effetti e altri strumenti creativi, esattamente come è possibile fare con l'app cinese al centro dell’attenzione della Generazione Z e del presidente Trump.
Spiega Instagram nel blog ufficiale che per creare il video basta accedere alla fotocamera dell’app, aggiungere musica, effetti in realtà aumentata, accelerare o rallentare la velocità dei video. Chi ha un profilo pubblico può condividere il Reel con tutta la community; dal profilo privato valgono le stesse impostazioni di privacy personali di Instagram.
Espansione mondiale, occhi puntati sul mercato Usa
Reels sarà progressivamente disponibile in più di 50 Paesi in Europa, Medio oriente e Africa. Nell'area extra Emea arriva in Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Messico e soprattutto negli Stati Uniti, Paese dove TikTok vanta oltre 45 milioni di abbonati, soprattutto tra i giovanissimi, e dove è in serie difficoltà per l'intenzione del presidente di Trump di metterla al bando se la società cinese
Bytedance, proprietaria dell'app, non cederà il controllo della parte americana dell'azienda entro il 15 settembre: Microsoft ha confermato le trattative in corso.
Soldi al Tesoro
Grande parte del ricavato della vendita di TikTok dovrà andare al Tesoro americano, ha dichiarato il presidente Donald Trump in una conferenza stampa, aggiungendo di averne informato Microsoft, che è in trattative per l'acquisto su esplicita richiesta di Washington, ed altre società non precisate. Una possibile interessata, Apple, ha comunicato di non essere parte della trattativa.
L'Australia non teme TikTok
"Non c'è alcuna prova che TikTok abbia fatto un uso illegale dei dati degli utenti in Australia", ha dichiarato invece il primo ministro australiano, Scott Morrison, intervenendo in videoconferenza al Forum sulla sicurezza di Aspen, in Colorado. Una posizione diametralmente opposta a quella del presidente Trump in merito a TikTok, di cui Microsoft punta ad acquisire le attività, oltre che negli Stati Uniti, anche in Australia, Canada e Nuova Zelanda.