Last Christmas: il giorno di natale di 5 anni fa la morte improvvisa di George Michael
L'ex leader degli Wham se ne è andato per un attacco cardiaco proprio il giorno di Natale del 2016. Aveva 53 anni e 100 milioni di dischi venduti. Di Fabiana Cofini
Si potrebbe dire che la sua canzone più famosa, “Last Christmas”, il tormentone che da anni accompagna le feste natalizie, è stata profetica. Sì perché Georgios Kyriacos Panayiotou, in arte George Michael, una delle voci più importanti della scena musicale internazionale degli ultimi decenni, idolo della musica pop degli anni ’80, se ne è andato improvvisamente proprio il 25 dicembre di 5 anni fa per un attacco cardiaco, lasciando attoniti i suoi innumerevoli fans. A comunicare l'inaspettato decesso del cantante, avvenuto nella sua casa a nord di Londra, fu la sua famiglia, attraverso il proprio portavoce. I soccorsi arrivarono sul posto quando non c'era più nulla da fare. La morte dell'artista fu definita dal manager di Michael "inspiegata, ma non sospetta". Per molti mesi, comunque, un alone di mistero ha continuato a circondare la fine della grande popstar.
Le cause del decesso
Al momento della sua morte era risaputo che George Michael avesse problemi di dipendenze da farmaci e cannabis, abitudini che lo portarono anche ad avere problemi con la legge. Fu arrestato due volte e trascorse un lungo periodo in un rehab. Ci fu, dunque, subito il sospetto che la fine del musicista potesse essere avvenuta in seguito all'assunzione di sostanze. L'inchiesta alla fine stabilì che il decesso avvenne per cause naturali, esattamente per arresto cardiaco.
A chiarire molte cose nel 2018 è un documentario intitolato "Autopsy: The Last Hours of George Michael", in cui si risale alle motivazioni che spinsero una star del suo calibro a precipitare dalle hit mondiali a una vita di eccessi e sregolatezza. Nel documentario alcuni esperti sostengono che il cantante soffrisse di un disturbo che gli impediva di venire a patti con la morte di un ex compagno e di alcuni suoi stretti familiari e che questi traumi irrisolti avessero innescato il suo stile di vita “selvaggio e sconsiderato”. In particolare si afferma che, con molte probabilità, George Michael soffrisse di un “disturbo da sofferenza prolungata”, noto anche come sindrome del dolore complesso, e che non sia stato in grado di superare il suo dolore emotivo e andare avanti. Tale disturbo, sempre secondo gli esperti, può, in alcuni casi sfociare, in pensieri e comportamenti autodistruttivi, come l'uso costante di stupefacenti.
Lo scandalo che lo coinvolse nel 1988
A turbare la vita dell’artista fu anche lo scandalo che lo coinvolse nel 1998. George Michael fu arrestato in un bagno pubblico di Los Angeles per atti osceni, dopo aver fatto delle avances a un poliziotto in borghese. Dopo quell’episodio il musicista decise di fare coming out e rivelare la sua omosessualità, su cui si vociferava da anni.
La carriere artistica
Nato a Londra il 25 giugno del 1963, George Michael aveva cominciato a farsi conoscere nel mondo della musica nel 1981, a 18 anni, con i primi 45 giri pubblicati con gli Wham!, il duo composto insieme al chitarrista Andrew Ridgeley. La carriera della band terminò nel 1986, su iniziativa dello stesso George, che da quel momento intraprese una fortunata carriera come solista vendendo oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo e diventando uno dei cantanti britannici di maggiore successo oltre i confini della madrepatria. La carriera solista di Georgios Kyriacos Panayiotou è ricca di prestigiose collaborazioni, magistrali interpretazioni e bellissime canzoni. Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo: Faith" (1987), il suo primo album solista che ha venduto oltre 14 milioni di copie, Freek (2002), un brano funk dal ritmo ipnotico il cui video traboccante di nudi e scene sexy scatena un putiferio nel Regno Unito, e la provocante “I want your sex". Dal 1991 in poi, collabora con vari artisti tra i quali Elton John, con cui canta allo stadio di Wembley un'indimenticabile "Don't let the sun go down on me". Partecipa al "Freddie Mercury Tribute Concert" dove duetta con Lisa Stansfield in "These are the days of our lives"; e interpreta in maniera straordinaria "Somebody to love".
Nel 1987 George Michael è la prima voce maschile a duettare con Aretha Franklin, nel brano "I knew you were waiting..." Nel maggio 2011 parte il Symphonica Tour, in cui si esibisce con un'orchestra sinfonica. Verrà interrotto per problemi di salute del cantante. Nel 2014 ritorna sulla scena musicale con l' album, "Symphonica", che contiene tutti i grandi successi di George Michael eseguiti durante i concerti del Tour. Sarà il suo ultimo lavoro.