Lingotto Fiere, Torino. Renzi riparte dalle radici Pd, nel luogo che 10 anni fa incoronò Veltroni
Un brindisi con i volontari nel Padiglione 1: "Volevo abbandonare la politica, ma sarebbe stato un atto egoistico". È una delle prime dichiarazioni dell'ex premier della tre giorni che produrrà il programma renziano
Da rottamatore a maggioranza del partito. Ma dopo il tonfo al referendum costituzione e le doppie dimissioni da premier e da segretario, Matteo Renzi si prepara a ripartire dal Lingotto di Torino: luogo che incoronò Walter Veltroni come segretario del neo nato Partito Democratico. Correva l'anno 2007.
"Ritorno a casa per ripartire insieme", afferma Renzi. Una vocazione maggioritaria che, dopo il voto referendario e la voglia di proporzionale, sembra ammaccata. Questa volta l'ex premier si presenta ai suoi elettori da sconfitto, ma con una grande determinazione a tornare alla guida del partito e per proiettarsi come candidato a Palazzo Chigi. Una tre giorni di lavoro, in cui elaborare il programma renziano, la cui base è già stata messa a punto da Tommaso Nannicini, economista e già sottosegretario a Palazzo Chigi. Colori chiave dell'evento sarà il rosso e il blu. Per quanto riguarda l'allestimento, all'interno di un padiglione, ci sarà un rettangolo di 140 metri per 50, alto 10 metri, al cui interno ci sarà la platea ovale e 12 grande stanze dove si discuterà il programma.
Ma il confronto con il passato è inevitabile. Il primo a sottolinearlo è Gianni Cuperlo, che ha già fatto sapere di non partecipare alla kermesse. "Non sarò al Lingotto, ma sarà interessante capire cosa emerge da lì, soprattutto sarà interessante fare il raffronto tra il primo Lingotto, quello di Veltroni, e questo Lingotto. Soprattutto perché siamo alle prese con un sistema che si avvia ad essere proporzionale", ha aggiunto il deputato democratico membro della Direzione del partito.