Mafia Capitale, in aula il video dell’estorsione ad un imprenditore romano
Intimidazioni minacce estorsioni, così si imponeva sulla strada il mondo di mezzo di Massimo Carminati, l'ex nar considerato dalla procura il presunto boss di Mafia Capitale. Nell'aula bunker del carcere romano di Rebibbia i pm hanno mostrato il video di un'intercettazione registrata nell'aprile 2013. Il luogo è ancora una volta il distributore di Corso Francia. Carminati e il suo braccio destro Brugia aspettano - tra insulti e parolacce - l'arrivo di un debitore che non paga, ma l'uomo - un orologiaio di Vigna Clara che deve al sodalizio 30mila euro - si presenta spaventato in motorino con la figlia. Episodi che dimostrerebbero la forza di intimidazione del gruppo, una forza che secondo i pm il sodalizio avrebbe usato anche per i imporre i propri interessi, e per accapparrarsi gli appalti avrebbe sfruttato i rapporti che Salvatore Buzzi, allora capo della 29 giugno, aveva con la politica e l'amministrazione romana.