Mose, luce verde alla bocca di San Nicolò. Test a Chioggia avverrà con mare mosso
Dopo il test alla barriera di San Nicolò, concluso con esito positivo, ci sarà una replica il prossimo 3 marzo alla Bocca di porto di Chioggia: rispetto all'esperimento odierno, sarà il primo collaudo con preavviso breve di 48 ore legato alle condizioni del mare
Dopo il test delle paratoie del Mose alla bocca di porto di Malamocco, dello scorso dicembre, continua il cronoprogramma dei lavori già fissato dal Consorzio Venezia Nuova. Questa volta il sollevamento ha riguardato la bocca di San Niccolò: 20 dighe, le ultime a essere posate in ordine cronologico. Alzate alle 8, le paratoie sono state tutte regolarmente riabbassate nei loro alloggiamenti alle 12.50. In questo tratto, incernierate a sette "cassoni" di alloggiamento posati nel fondale, le barriere sono lunghe 26,65 metri, larghe 20 e spesse 4, e pesano 282 tonnellate.
Si è trattato di una prova 'a mare calmo', con gli impianti di sollevamento provvisori e con un unico compressore ad agire. Al test, oltre che il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, nella 'control room' situata nell'isola artificiale al centro del canale del Lido, ha assistito il Provveditore alle opere pubbliche del Veneto, Cinzia Zincone. "Anche la seconda esperienza di sollevamento totale del Mose è andata bene - ha spiegato il sindaco - mi sembra che le cose stiamo andando avanti bene, noi continuiamo con l'operazione trasparenza mostrando ai cittadini tutto quello che c'è da mostrare per la loro tranquillità e per testimoniare che i lavori vanno avanti".
Il servizio della Tgr Veneto
a cura di Milva Andriolli, montaggio Serena Ginevra Zamboni
Il terzo sollevamento alla Bocca di porto di Chioggia, previsto il 3 marzo, introdurrà delle novità: ci sarà la possibilità di chiedere un preavviso al sollevamento di 48 ore legato alle condizioni del mare. Una richiesta che il Consorzio ufficializzerà alla Capitaneria di Porto.