Pandemia di Covid-19 e fiducia nelle notizie: Rai al Top per informazione Tv
La pandemia di coronavirus ha avvicinato i lettori agli editori: cresciuta la fiducia in media del 6%. La Rai è al primo posto come fruizione settimanale con i Tg per informazione Tv, al quinto con Rainews24, al nono con le edizioni radiofoniche. Online, in settima posizione c'è Rainews.it
Combattere la guerra con un nemico invisibile, il Covid-19, ha in qualche modo ricucito un rapporto di fiducia tra media e lettori. Lo rivela il rapporto Reuters 2021 condotto in 46 paesi. In generale la fiducia nelle notizie è cresciuta in media del 6% ed è arrivata al 44%, con punte del 65% in Finlandia e al ribasso con il 29% negli Stati Uniti. In Italia l'offerta televisiva premia la Rai al vertice della classifica dell'utilizzo settimanale con i Tg, quinta con Rainews e nona con il Giornale Radio. In termini strettamente di fiducia, Rainews broadcaster è al settimo posto.
Il rapporto mette in evidenza l'avvicinamento del pubblico ai telegiornali italiani, in prima serata, con oltre il 50% di share (In aumento di circa il 5% rispetto all'anno precedente). Penalizzati con la pandemia i ricavi pubblicitari, con danni ai punti vendita e, dunque, al comparto quotidiani. Nei primi nove mesi del 2020 i ricavi complessivi del settore media italiano sono diminuiti di 780 milioni di euro, con una battuta d'arresto per i quotidiani (-15%) piuttosto che nel settore radiotelevisivo (-8%). In controtendenza è in crescita la pubblicità online (+7%).
Nonostante la forza del settore televisivo, particolarmente incisivo nel contesto mediatico italiano, i ricavi pubblicitari online nel 2019 hanno superato per la prima volta i proventi televisivi. Oltre al grande pubblico sempre più orientato all'uso degli smartphone, alcuni brand hanno beneficiato in termini di maggiore fiducia guadagnando lettori anche sulle edizioni online. La Rai attesta la fiducia del pubblico dietro alla principale agenzia di stampa italiana (ANSA), SkyTg24, Il Sole 24 Ore, Tg La7, davanti a La Repubblica e La stampa.
Stando ai dati solo il 13% dei lettori legge notizie a pagamento, mentre l'uso dei Social media per la diffusione delle stesse mette sul gradino più alto del podio Facebook, seguito da WhatsApp, Youtube, Instagram, Twitter e Telegram.
"Anche se gli effetti non sono uniformi e potrebbero non durare a fine pandemia, sono positivi per gli editori", ha dichiarato il direttore del Reuters Institute for the Study of Journalism Rasmus Nielsen.