Cinema, presentato a Roma il libro "Passioni critiche-I film della vita"
Carlo Verdone con curatori e critici alla Casa del Cinema
Ci sono film che per strane circostanze rimangono impressi nella memoria e nel cuore dello spettatore, legandosi a momenti privati della propria vita, o addirittura, nel caso dei critici cinematografici, riuscendo a trasformare la passione per il cinema in una professione.
Si parla di questo in "Passioni critiche-I film della vita", (Edizioni Sabinae, 2021), a cura di Franco Montini e Piero Spila, presentato ieri a Roma, alla Casa del Cinema.
Il volume è una raccolta di testimonianze relative a film che, per motivi privati e personali, in qualche caso perfino intimi, hanno segnato la vita di studiosi e recensori di cinema, tutti appartenenti a quella generazione cresciuta nella sala cinematografica, luogo di scoperte, misteri e desideri.
I film analizzati non sono necessariamente dei capolavori, il volume non è una raccolta di saggi, quanto piuttosto un romanzo di formazione al cinema ricco di sorprese. Una curiosità: i registi citati più di una volta dai 46 che hanno partecipato sono François Truffaut, Dino Risi (3 volte), Pier Paolo Pasolini e Luis Buñuel (2).
Con i due curatori, ne hanno discusso Patrizia Carrano, Fabio Ferzetti, Patrizia Pistagnesi e Carlo Verdone. Montini ha evidenziato come la raccolta si possa definire di una "generazione in bianco e nero", mentre per Spila è un'ideale cineteca e una proposta di visione. Verdone ha esordito sottolineando: "Sono l'unico qui a non essere un critico..." e ha ricordato l'inizio del suo amore per il cinema grazie alle rassegne organizzate dal cineclub romano "Filmstudio", da lui frequentate da giovane per anni. In particolare, il regista ha sottolineato l'importanza della settimana che fu dedicata a Federico Fellini, "l'autore del cuore": "Mi ha fatto capire dove vivevo e come vivevo" e grazie ai suoi film "ho deciso di dedicarmi al cinema".