Regionali, in Puglia scoppia il caso 'impresentabili". Ecco chi sono i quattro candidati
Fabio Ladisa, Enzo Palmisano, Massimiliano Oggiano e Giovanni Copertino. Sarebbero loro i candidati 'impresentabili' della Regione Puglia secondo la Commissione Antimafia, filtrati dopo la riunione di ieri a palazzo San Macuto. La commissione presieduta da Rosy Bindi venerdì renderà nota la lista per tutte le regioni, stilata in base al codice di autoregolamentazione approvato lo scorso 24 settembre, prima che, sabato, scatti il silenzio elettorale.
Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano) secondo le indicazioni dell'Antimafia, è stato rinviato a giudizio per furto aggravato e tentata estorsione. Michele Emiliano, candidato del centrosinistra, ha chiesto ai centristi del suo schieramento (Udc, Realtà Italia e Centro democratico) di ritirarne la candidatura. Sulle pagine del Corsera lui si difende: "Sono pazzi, è un errore madornale"
Enzo Palmisano (Movimento politico per Schittulli, area popolare, circoscrizione Brindisi), è stato coinvolto in un procedimento per corruzione aggravata, associazione per delinquere semplice, truffa aggravata dal danno patrimoniale di rilevante gravità, reati commessi nel 2003, ed è stato condannato in primo grado. I reati sono prescritti e ora pende un procedimento in Cassazione. Lui replica: "Uno sbaglio"
Massimiliano Oggiano (Oltre con Fitto, Schittulli presidente) che, riferirebbe l'Antimafia, è stato assolto in primo grado ma ora è imputato in appello per associazione mafiosa, corruzione elettorale (aggravata dalla finalità mafiosa). "Io già assolto - sottolinea - è una mossa politica".
Il candidato Schitulli li difende perché "entrambi assolti" e attacca: "La presunzione di innocenza sancita dalla nostra Costituzione che fine ha fatto?".
Giovanni Copertino (Forza Italia, circoscrizione Bari), politico democristiano di lungo corso, candidato nel collegio di Bari a sostegno della Poli Bortone. Nei suoi confronti, rende noto l'Antimafia, pende il procedimento per corruzione aggravata e altro, conclusosi con sentenza del 14 febbraio 2011, in cui veniva dichiarata la prescrizione. Contro tale sentenza pende la fase di appello. "Storia già conclusa, non vedo perché dovrei preoccuparmi". La Poli Bortone non commenta