Roberto Morrione, le inchieste e la lezione di giornalismo del primo direttore di Rainews24
Una lunga carriera in Rai, la passione per il giornalismo d'inchiesta, i riflettori sugli angoli dimenticati del mondo
Dieci anni fa, il 20 maggio 2011, se ne andava Roberto Morrione, grande giornalista, fondatore e primo direttore di Rainews. Solo cinque anni prima aveva dato l'addio alla Rai dopo una carriera di oltre quarant'anni nel servizio pubblico. Dal 1962 con Enzo Biagi in “Rotocalco Televisivo” e “Servizi Speciali” fino a Tv7, trasmissione di reportage coraggiosa e innovativa. Poi gli anni al Tg1 dove seguì inchieste importanti e difficili: da quella sull'organizzazione clandestina Gladio, al disastro di Ustica, alla loggia massonica P2. Approdò al Tg3 con i servizi speciali sulla mafia e ancora reportage dalla Francia e dalla Spagna. Per un anno, nel 1994, è stato vicedirettore del Tg2 e poi direttore di Televideo e di Rai International.
Nel ’99 ha acceso le telecamere del primo canale tv h24 in italiano: Rainews con le grandi dirette che duravano giorni e notti intere come l’attacco di Al Qaida contro l’America, il G8 di Genova, la guerra in Iraq. E, anche a Rainews, Morrione ha costituito un gruppo di giornalisti investigativi che hanno realizzato inchieste coraggiose, come “Fallujah. La strage nascosta” sull'uso del fosforo bianco a Falluja, firmata da Sigfrido Ranucci.
La porta sempre aperta a tutti, i libri di cinema, il poster di “Sette Samurai” di Akiro Kurosawa e i volti di Falcone e Borsellino, i consigli e gli insegnamenti, il sorriso sotto ai baffi. Quando dopo 7 anni ha lasciato il canale, e la Rai, Roberto Morrione ha voluto salutare i telespettatori "unico vero editore di riferimento", invitando tutti a "pensare" oltre che "consumare" notizie e informazioni, con un messaggio che è anche un'importante lezione di giornalismo e che riassume il suo pensiero: raccontare i grandi problemi di questo mondo diventato sempre più piccolo grazie alle nuove tecnologie e dare a ogni fatto un contesto di riferimento per cercare di fare un po' di luce sui tanti angoli oscuri del pianeta.
Il saluto agli spettatori di Rainews 24
Roberto Morrione è stato fra i fondatori del gruppo di Fiesole, il primo movimento di giornalisti trasversale rispetto alla appartenenza partitica. E, con lo stesso spirito ha partecipato alla nascita di Articolo 21 ed è stato vicino a don Ciotti e alla nascita di Libera per diventare, dopo l’uscita dalla Rai, l’anima di Libera Informazione, osservatorio sull'informazione per la legalità e contro le mafie, impegnandosi fortemente nelle battaglie antimafia e nella formazione di giovani redattori del sociale. Ovunque lasciando traccia della sua importante eredità racchiusa in un motto, che aveva fatto suo: "Fai ciò che devi, accada quel che può".
In ricordo di Roberto Morrione
In suo omaggio si tiene ogni anno il Premio Roberto Morrione, promosso dall’Associazione Amici di Roberto Morrione, dedicato ai giovani autori e al giornalismo di inchiesta, per tenere vivo il suo ricordo e portare avanti i suoi insegnamenti, il suo "modo di essere giornalista" con impegno e senso etico esemplari. Il 20 maggio, decimo anniversario della scomparsa di Roberto Morrione, segna anche i dieci anni dalla nascita del premio. L'associazione Amici di Roberto Morrione organizza due giornate di eventi, il 19 e il 20 maggio 2021 che si svolgeranno nel rispetto delle regole e dei protocolli anti-Covid e saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook, sul canale YouTube e sul sito web del premio. Alle ore 9.00 e 21.30 del 20 maggio Rainews 24 lo ricorda con una puntata di "Spotlight", a cura di Valerio Cataldi e Luca Gaballo.