Martin Luther King, cinquant'anni dopo il sogno è ancora vivo #MKL50
A cinquant'anni dalla morte di Martin Luther King, gli Stati Uniti si preparano a onorarne il ricordo con manifestazioni e commemorazioni in tutto il Paese
Il 4 aprile del 1968 un colpo di fucile spegneva a Memphis il sogno del reverendo Martin Luther King, il profeta della nonviolenza. Aveva 39 anni. Era in città per sostenere lo sciopero dei netturbini, costretti a lavorare in condizioni vergognose. Fu assassinato poco dopo le 18, sulla terrazza della stanza 306 del Lorraine Motel dove soggiornava con i suoi collaboratori. La notizia della sua morte provocò disordini e proteste in tutto il Paese: Washington, Baltimore, Chicago furono messe a ferro e fuoco. I funerali si svolsero ad Atlanta, sua città natale, prima alla Ebenezer Baptist Church, poi al Morehouse College, dove King fu trasportato in un carretto di legno trainato da due muli della Georgia, un tributo alla lotta contro la povertà a cui stava dedicando l'ultima fase della sua vita. Le sue ceneri riposano presso il Martin Luther King, Jr. Center for Nonviolent Social Change, l'istituzione fondata dalla vedova Coretta nel 1968 per preservarne la memoria e tramandarne il messaggio.
L'assassino
James Earl Ray, quarantenne in fuga dalle prigioni del Missouri, fu accusato del crimine. Confessò il delitto e fu condannato a 99 anni di reclusione, salvo poi ritrattare. La famiglia King ha sempre sostenuto l'innocenza dell'uomo credendo fermamente che l'omicidio fosse frutto di una cospirazione. Le ceneri di King riposano oggi presso il Martin Luther King, Jr. Center for Nonviolent Social Change, l'istituzione fondata dalla vedova Coretta nel 1968 per preservarne la memoria e tramandarne il messaggio.
La vita
MLK era nato ad Atlanta nello Stato della Georgia il 15 gennaio del 1929. Suo padre Martin Luther King Sr. era il pastore della Ebenezer Bapstist Church, sua madre Alberta Williams King un'insegnante. A soli 15 anni si iscrisse al Morehouse College, l'istituzione universitaria dove veniva formata l'elite nera americana. Continuò gli studi al Crozer Theological Seminary in Pennsylvania laureandosi in teologia e a alla Boston University conseguendo un dottorato in teologia sistematica. Fu a Boston che incontrò la cantante e studentessa di conservatorio Coretta Scott che divenne sua moglie nel 1953. I due si stabilirono a Montgomery, in Alabama ed ebbero quattro figli, Yolanda, Martin Luther King III, Dexter e Bernice.
Il Movimento per i diritti civili
Martin Luther King è stato l'anima e la voce della stagione più attiva e vibrante del Movimento per i diritti civili degli afroamericani, nato tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta per stabilire l'eguaglianza dinnanzi alla legge e garantire i diritti costituzionali dei cittadini afroamericani contro il cosiddetto sistema delle leggi razziste Jim Crow.
Da Linda Brown a Rosa Parks
Un percorso lungo e doloroso iniziato nel 1954, quando la Corte Suprema aveva stabilito l'incostituzionalità delle scuole segregate, grazie al caso Brown contro Board of Education. Protagonista la piccola afroamericana Linda Brown, scomparsa la scorsa settimana, a cui era stato negato di frequentare una scuola per bianchi. Il 1 dicembre del 1955 a Montgomery in Alabama, Rosa Parks, sarta e attivista nera della National Association for the Advancement of Colored People, rifiutò di cedere il suo posto ad un bianco sull'autobus. Dal suo arresto prese il via il boicottaggio degli autobus e King fu scelto come portavoce dell'iniziativa. Dopo 381 giorni la vittoria: nel novembre del 1956 la Corte Suprema stabilì l'incostituzionalità degli autobus segregati.
Dopo il successo del boicottaggio, King e gli altri responsabili del Movimento fondarono la Southern Christian Leadership Conference da lui presieduta, un'organizzazione dedicata alla conquista dell'uguaglianza e dei diritti civili attraverso forme di protesta non violente ispirate al messaggio di Gesù Cristo e al metodo di Gandhi. Tornato ad Atlanta, nel 1960 divenne co-pastore della Ebenezer Baptist Church sul cui pulpito avevano predicato sia il nonno che il padre. Fu arrestato a Birmingham durante una protesta pacifica contro la segregazione nel 1963. In prigione scrisse uno dei più importanti documenti della storia del Movimento, in difesa della disobbedienza civile e al tempo stesso un atto di accusa contro la chiesa bianca che esitava a prendere posizione contro il razzismo.
I Freddom Riders e i sit in
Gli anni Sessanta si aprirono con i sit-in degli studenti nei ristoranti segregati del Sud e con le proteste pacifiche dei "Freedom Riders" che iniziarono a viaggiare in autobus da uno Stato all'altro sfidando la segregazione. I manifestanti subirono violenti attacchi e la visione in tv di quelle immagini cruente scosse la coscienza degli americani.
"I have a dream"
Nel 1963 King organizzò la marcia per il Lavoro e la libertà che portò a Washington oltre 250mila persone; al Lincoln Memorial pronunciò il suo celebre discorso "I have a dream", io ho un sogno. Nel 1964 fu finalmente promulgato il Civil Rights Act che metteva fine alla segregazione, almeno dinnanzi alla legge. Alla fine dell'anno fu insignito del premio Nobel per la Pace.
Il diritto di voto
Nel 1965 King guidò da Selma a Montgomery una marcia di protesta che condusse all'approvazione del Voting Rights Act che finalmente garantiva il diritto di voto eliminando tutte le barriere legali che impedivano agli afroamericani di partecipare alla vita politica. Conquiste fondamentali, che però non mancarono di incontrare resistenza e in molti casi violenza. Fu in questi anni che nel Movimento emersero due correnti, l'una moderata e ancorata profondamente alla resistenza nonviolenta, l'altra più aggressiva guidata dai più giovani leader del "black power".
L'ultimo discorso
Negli ultimi anni della sua vita King si dedicò alla lotta di quelli che lui definiva i tre mali della società contemporanea: il razzismo, la povertà e il militarismo con il suo fiero ripudio della guerra in Vietnam. Il suo sogno si interruppe il 4 aprile del 1968 a Memphis. La sera prima aveva tenuto il suo ultimo profetico discorso: "Ci aspettano giornate difficili, ma davvero, per me non ha importanza ora, perché sono stato sulla cima della montagna! E non m’importa. Come chiunque, mi piacerebbe vivere una vita lunga; la longevità ha i suoi lati buoni, ma adesso non mi curo di questo. Voglio fare soltanto la volontà di Dio. E Lui mi ha concesso di salire fino alla vetta. Ho guardato al di là e ho visto la terra promessa! Forse non ci arriverò insieme a voi, ma stasera voglio che sappiate che noi, come popolo, arriveremo alla terra promessa! E stasera sono felice, non c’è niente che mi preoccupi, non temo nessun uomo. I miei occhi hanno visto la gloria dell’avvento del Signore!».
Gli anni che verranno
L'eredità di Martin Luther King è ancora viva. "Nel suo discorso per il premio Nobel per la Pace nel 1964, King disse che il Movimento per la libertà stava diffondendo la più ampia liberazione nella storia umana", ricorda Taylor Branch, autore di 'America in the King Years', "Si riferiva a tutto il mondo e non solo alle persone nere". L'eredità di King si avverte nel movimento 'Black Lives Matter' contro le violenze della polizia e negli altri movimenti per la giustizia sociale. Recentemente si è avvertita nella 'March for Our Lives' in cui milioni di ragazzi in tutto il Paese sono scesi in strada per chiedere più controlli sulla vendita delle armi. A quella marcia ha partecipato anche la nipote di Martin Luther King, Yolanda Renee, di 9 anni: "I have a dream, that enough is enough", ha detto richiamando le parole del famoso discorso del nonno. "Ho un sogno, che quando è troppo è troppo" e "questo dovrebbe essere un mondo libero dalle armi".
Gli appuntamenti a cinquant'anni dalla morte
Gli Stati Uniti si preparano a onorare il ricordo di MLK con manifestazioni e commemorazioni in tutto il Paese. Alle 18 e un minuto decine di campane suoneranno all'unisono. Trentanove rintocchi, uno per ogni anno di vita, commemoreranno l'anniversario nel Global Bell Ringing in Usa e nelle città del mondo che hanno aderito all'iniziativa.
Gli eventi più importanti si terranno al National Civil Rights Museum di Memphis in Tennessee, il museo sorto presso il Lorraine Motel dove King fu assassinato, e al Martin Luther King Jr. Center for Nonviolent Social Change di Atlanta in Georgia, l'organizzazione fondata dalla vedova Coretta Scott King e diretta dalla figlia Bernice. L'hashtag ufficiale delle commemorazioni sara' #MLK50.