Francesco Baracca e il Barone Rosso, i cavalieri dell'aria della Grande Guerra
L'aviazione non fu decisiva per le sorti della Prima Guerra mondiale, ma alcuni "assi" divennero leggendari. Ogni Paese stilò la classifica dei piloti migliori. Il primato europeo andò al tedesco Manfred Von Richthofen, il leggendario Barone Rosso, dal colore del suo triplano. Prima di essere abbattuto, a soli 26 anni, contò 80 vittorie. Il più celebre aviatore italiano fu Francesco Baracca, che scelse il cavallino nero, poi simbolo della Ferrari, come suo emblema. Nel suo diario, dopo il primo volo scrisse: "Un magnifico sogno ad occhi aperti". Vinse in 34 o 36 combattimenti, nel 1917 la medaglia d'oro al valore militare. Il 19 giugno del 1918 la morte, ancora avvolta nel mistero. Forse abbattuto da un aereo, forse suicidatosi o morto in un incendio a bordo. Nel 1923 Ferrari adottò il cavallino come simbolo delle sue auto: "Le porterà fortuna" disse la madre di Baracca