Il comandante del barcone naufragato: "E' stato un errore umano"
"Ci sono state tre collisioni, ma tutto è avvenuto di notte e il barcone era al buio. Secondo la ricostruzione fornita ai Pm è stato un errore umano: c'era tanta concitazione e volevano salire a bordo del mercantile" ha detto l'avvocato Massimo Ferrante che difende il 'comandante' tunisino, uno dei scafisti fermati per il naufragio al largo della Libia.
Il 'comandante' del barcone naufragato in Libia ha respinto ogni accusa durante l'interrogatorio ai Pm di Catania: "io ho pagato per viaggiare, ero un passeggero e non ero alla guida". Non avrebbe visto cosa sia successo e ha ricondotto l'accaduto a "un errore umano". Il tunisino è difeso dall'avvocato Massimo Ferrante che ha rinunciato ad assistere l'altro presunto scafista per incompatibilità, visto che ha accusato l'altro indagato di essere il 'comandante'.