'Ndrangheta
Alfano sulla processione in Calabria: "Atto deplorevole"
Il ministro dell'Interno ha commentato l'inchino durante la processione della Madonna davanti alla casa di un boss a Oppido Mamertina nel reggino. Alfano ha anche ringraziato i carabinieri, gli unici a opporsi al gesto. Il vescovo Milito: "Il fatto è grave e prenderemo dei provvedimenti"
"Deplorevoli e ributtanti rituali cerimoniosi". Questo il commento del ministro dell'Interno Angelino Alfano sull'omaggio della processione a Oppido Mamertina alla casa di un presunto boss della 'ndrangheta. Il ministro si è anche complimentato con i carabinieri che hanno preso le distanze da quelli che Alfano giudica "atti incommentabili".
"La lotta a tutte le mafie - ha dichiarato il ministro Alfano - è anche nei comportamenti di chi si oppone ad antiche servitù e soggezioni di chi le omaggia ed è anche in chi prende le distanze da deplorevoli e ributtanti rituali cerimoniosi di chi soggiace alle loro logiche di violenza". Il ministro Alfano si è quindi riferito alle parole del pontefice che proprio in Calabria, soltanto poco tempo fa, aveva "scomunicato" i mafiosi. "Papa Francesco - ha aggiunto Alfano - ha detto che questa è l'unica strada per una vera e propria rivoluzione sociale. Per un no forte a chi è schiavo del male e della cultura della morte. Questo - ha continuato Alfano - vale per tutti. Per ognuno nel proprio ruolo. Ma soprattutto per chi, proprio per il ruolo, ha il compito e la responsabilità di guidare una comunità e di educare".
"Esemplare dunque il comportamento dei Carabinieri che si sono allontanati - ha ribadito il ministro - mentre altri compivano quel gravissimo gesto, per mantenere pulita la loro divisa e integro l'alto valore delle istituzioni che rappresentano. Per questo motivo, mi sono complimentato con il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli. Confido che anche altri prendano presto le distanze da atti incommentabili".
La condana della Cei
Oltre a quella dello Stato, è arrivata anche la reazione della Chiesa. "Il fatto è grave e prenderemo dei provvedimenti" ha assicurato il Vescovo della Diocesi di Oppimo-Palmi, mons. Francesco Milito. "Abbiamo appreso stamane - ha aggiunto - di quanto è accaduto. In tempi brevi prenderemo tutte le informazioni in modo da avere un quadro completo, sia sui fatti sia sulle persone, di quanto è accaduto. La cosa certa è che prenderemo dei provvedimenti".
"Non c'è nessun margine e nessuna possibilità di commistione tra fede e malavita", ha detto il vescovo di Cassano allo Jonio e segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino. "Deve essere forte - ha aggiunto - l'impegno della Chiesa per tradurre in fatti le parole del Santo Padre in occasione della sua venuta in Calabria. Chi ha fatto fare l'inchino alla statua della Madonna le ha fatto fare un gesto che la Madre di Dio non avrebbe mai fatto".
L' Arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, invece ha inviato un avviso pastorale a tutti i sacerdoti della diocesi, ai membri dei comitati festa in cui ha ricordato il contenuto di un decreto emanato il 17 febbraio 2014 per la diocesi di Reggio Calabria - Bova, nel quale veniva sancito che "il percorso della processione sia concordato con il Parroco; le soste siano fatte per opportune e doverose pause, e in tale circostanza la statua o l'effige del Patrono o della Patrona non sia rivolta verso case o edifici [...]In caso di non osservanza o adempimento a quanto prescritto, l'anno successivo non sarà concessa l'autorizzazione per la celebrazione della Festa".
Il sindaco di Oppido Mamertina: indignati e colpiti dalle polemiche
Il sindaco e l'amministrazione comunale di Oppido Mamertina (Reggio Calabria) si difendono. Secondo l'amministrazione comunale non è stato fatto alcun gesto di riverenza verso il boss, ma, come ha spiegato uno dei sacerdoti al sindaco, "la ritualità di ruotare la vara verso il corso Aspromonte è prassi consolidata da oltre trent'anni perché la Madonna durante il corteo non attraversava e non attraversa quel tratto di paese". "Pertanto - si chiede il sindaco - non è dato capire come mai l'episodio di qualche giorno fa ha assunto un significato diverso rispetto ai precedenti, al punto da arrivare ad additare le istituzioni presenti e la popolazione oppidese accondiscendente alla 'ndrangheta".
“Sentiamo dunque con sobrietà - aggiunge l'amministrazione comunale - di condannare il gesto se l'obiettivo era rendere omaggio al boss, perché ogni cittadino deve essere riverente alla Madonna e non si debba verificare, al contrario, che per volontà di poche persone che trasportano in processione l'effige, venga dissacrata l'onnipotenza divina, verso cui nessun uomo può osare gesto di sfida. La Madonna e il culto religioso sono per noi Amministratori e per la popolazione motivo di orgoglio che trova il suo principio più alto nella fede e nell'amore per Dio, non nella 'ndrangheta".