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POLITICA

L'inaugurazione

Apertura della Variante di valico, Renzi: "Grande emozione, non ci credeva più nessuno"

Dopo 11 anni di lavori inaugurata oggi l'importante infrastruttura costata 7 miliardi di euro. Un cantiere tra Pian del Voglio e Barberino (poi rimosso) ha creato disagi e traffico sino all’alba. A margine della cerimonia il premier ricorda le vittime della strage del rapido 904 e il giudice Vigna

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Sessanta chilometri di asfalto, decine di gallerie, 11 anni di lavori, 7 miliardi di costo finale (era prevista la metà) per un progetto studiato ormai da decenni. Sono i nuemeri della Variante di valico sulla A1, nel tratto dell'Appennino fra Bologna e Firenze di cui oggi, finalmente, è arrivato il taglio del nastro.

E' stata infatti inaugurata nel bolognese, a Castiglione de' Pepoli, l'importante infrastruttura. Presente anche il premier Matteo Renzi, che su Twitter ha scritto: "Non ci credeva più nessuno".


"Oggi è arrivato il giorno che sembrava non dovesse arrivare mai - ha aggiunto il premier durante la cerimonia del taglio del nastro -, che manda in soffitta i professionisti del 'tanto non ce la farete mai', del piagnisteo e della lamentazione, è il giorno che sembrava talmente lontano l'anno scorso".

Il ricordo della strage del rapido 904 e il giudice Vigna
"Questo è un giorno particolare, in questa zona e in questo Paese. Vorrei potessimo mandare un pensiero alla comunità di San Benedetto Val di Sambro", in occasione del 31/o anniversario della strage del Rapido 904. "A pochi chilometri da qui hanno perso la vita 16 persone. Cerchiamo di ricordare anche qualche magistrato come Piero Vigna che ha cercato di istruire un processo" sulla vicenda, ha detto il presidente del Consiglio a margine dell'inaugurazione.

L'ad di Autostrade: "Realizzata in tempi congrui"
I lavori per la variante di valico "sono durati nove anni, nulla da invidiare ai tempi realizzativi che vengono impiegati all'estero, anche in Svizzera, per opere simili: i tempi sono stati congrui", ha detto l'ad di Autostrade Giovanni ricordando che l'ultima autorizzazione che dato il via ai cantieri è arrivata nel 2006 ed il cantiere è stato eccezionale. "C'è stata la difficoltà - ha detto - di scavare le gallerie: qui abbiamo le gallerie più grandi mai scavate in terreni argillosi. La galleria Sparvo (dove si svolge l'inaugurazione, ndr) è stata scavata con la fresa più grande del mondo". 

Rossi: "Due aree forti più vicine"
"La prova del nove l'abbiamo già fatta: quando questo pezzo di Autostrada non funziona l'Italia si spezza in due. La Variante di valico sarà più sicura, fluida, meno condizionato dalla meteorologia e anche meno inquinante, perché consente di risparmiare tempo, ma anche carburante e quindi emissioni" dice Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. "Avvicinerà due aree forti come quelle bolognese e fiorentina che così intensificheranno i loro contatti".

I disagi di oggi
Sull’autostrada A1 Milano-Napoli anche oggi, però, si sono registrati disagi e traffico, con una coda di 12 km tra Pian del Voglio e Barberino di Mugello, verso Firenze, per lavori connessi proprio alla realizzazione della Variante. Per le prime ore del mattino il traffico era deviato su una sola corsia ma alle 8,30, ha precisato società Autostrade per l’Italia, il cantiere è stato rimosso e al momento il traffico scorre su tutte le corsie disponibili.

La storia travagliata
Nata per migliorare l’Autostrada del Sole tra Bologna e Firenze, la Variante ne è diventata con il tempo la sorellastra dall’iter realizzativo infinito: basti pensare che per costruire i 761 chilometri dell’A1, unendo Milano e Napoli, vennero impiegati solo otto anni (dal ’56 al ’64). I 62 chilometri della Variante hanno avuto fin da subito un percorso più tortuoso: un primo progetto già nell’82, poi interminabili ostacoli fino all’inizio dell’opera negli anni Duemila. Gli scavi hanno scatenato le proteste dei residenti nei piccoli comuni vicini ai cantieri, soprattutto a Ripoli, frazione di San Benedetto Val di Sambro, dove i cittadini hanno legato frane e smottamenti all’avanzare delle ruspe e degli escavatori.

L'opera
Il tracciato attraversa due regioni (per 43,181 km in Emilia Romagna e per 14,993 km in Toscana) e si compone di 45 opere principali di cui 23 viadotti (per uno sviluppo totale di 10,4 km) e 22 gallerie (per un totale di 29,273 km). La sezione stradale è realizzata con un minimo di tre corsie per senso di marcia con le dimensioni tipiche - 3,50 m per la corsia di sorpasso veloce, 3,75 m per quelle di sorpasso e di marcia normale e 3,00 per la sosta di emergenza - e uno spartitraffico di almeno 4,00 metri. I tratti in galleria sono caratterizzati da due corsie di marcia da 3,75 m e una corsia di emergenza, per maggior sicurezza, anch'essa da 3,75 m. Le pendenze del profilo longitudinale si mantengono intorno al 2% e la quota massima di valico è stata abbassata dai 716 metri sul livello del mare del percorso attuale a 490 metri slm. Per la realizzazione dell'opera sono stati necessari 5 cantieri principali (Poggiolino, Bollone, Acquatesa, Puliana e Molino di Frassineta), 1 cava (Sasso di Castro) e 2 depositi definitivi (Acquatesa, Fienile) oltre a 11 itinerari di servizio, in parte costruiti ex novo in parte coincidenti con la viabilità già esistente.
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